10 secondi di palpeggiamenti non sono molestia sessuale: la sentenza scatena i social

Dieci secondi di palpeggiamenti non sono reato, non sono molestia sessuale. Dalla sentenza è partito il nuovo trend sui social, una campagna che con ironia e con sdegno misura il tempo a partire dal quale si può parlare di violenza. Il bidello che aveva palpato una ragazza di 17 anni a scuola, sulle scale dell’Istituto Cine Tv Roberto Rossellini, è stato assolto da ogni accusa dopo che i giudici avevano creduto al racconto della vittima ma considerato che l’azione era durata “una manciata di secondi, senza alcun indugio nel toccamento”, ovvero una manovra “maldestra priva di concupiscenza”.

La studentessa aveva raccontato del palpeggiamento mentre saliva le scale insieme con un’amica per entrare in classe. Aveva sentito i pantaloni che calavano e le mani di qualcuno che le toccavano i glutei e che afferravano le mutandine. “Amò, lo sai che scherzavo”, le aveva detto l’uomo quando la ragazza si era girata. Il toccamento era durato “tra i cinque e i dieci secondi”. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a tre anni e mezzo di reclusione. I giudici hanno assolto l’assistente scolastico “perché il fatto non costituisce reato”.

Dal momento della sentenza e da quando la notizia ha preso a circolare, la palpata breve è diventata un trend, virali i video sui social che mostrano dieci secondi di palpeggiamenti. Alcuni ironici, altri insofferenti, altri ancora assolutamente seri. Sempre più ragazzi e ragazzi, soprattutto giovani e giovanissimi, stanno pubblicando i loro contenuti con dieci secondi di palpeggiamento, tra i primi a far partire il trend l’attore Paolo Camilli. Questo gesto è diventato virale in pochi minuti. Secondo i dati Istat il 43,6% delle donne ha subìto molestie sessuali nella loro vita.