A Catania

Chi è Iolanda Apostolico, la giudice che ha definito “illegittimi” i decreti migranti del governo Meloni

Mai iscritta a correnti della magistratura. "Il mio provvedimento è impugnabile con ricorso per Cassazione, non devo stare a difenderlo. Non si deve trasformare una questione giuridica in una vicenda personale"

News - di Redazione Web

2 Ottobre 2023 alle 16:26 - Ultimo agg. 2 Ottobre 2023 alle 16:28

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Chi è Iolanda Apostolico, la giudice che ha definito “illegittimi” i decreti migranti del governo Meloni

La premier Giorgia Meloni ha attaccato direttamente la sentenza: in un post sui social ha detto di essere rimasta “basita davanti alla sentenza del giudice di Catania” e ha parlato di “motivazioni incredibili”. Il caso è quello del ricorso accolto di quattro migranti che erano sbarcati a Lampedusa e che erano stati trasferiti al nuovo centro di Pozzallo, in provincia di Ragusa. Il Tribunale aveva deciso la liberazione giudicando illegittimi sia il decreto Cutro che il decreto attuativo da poco approvato che introduceva la garanzia finanziaria di quasi 5mila euro per i migranti provenienti da Paesi “sicuri” mentre la loro domanda di protezione viene analizzata. “Non voglio entrare nella polemica, né nel merito della vicenda. Il mio provvedimento è impugnabile con ricorso per Cassazione, non devo stare a difenderlo. Non rientra nei miei compiti. E poi non si deve trasformare una questione giuridica in una vicenda personale”, ha dichiarato all’Ansa.

Apostolico ha 59 anni, è originaria di Cassino, ha tre figli. Da vent’anni è a Catania, giudice civile del tribunale di Catania. Ha un’esperienza nel penale da giudice del Riesame delle misure di prevenzione. Non è mai stata iscritta alle correnti della magistratura. Da tempo lavora nel Gruppo specializzato per i diritti della persona e della immigrazione della prima sezione civile del tribunale di Catania, presieduta da Massimo Maria Escher, con le colleghe Marisa Acagnino e Stefania Muratore.

Dopo la sentenza ha chiuso il suo profilo Facebook, alcuni quotidiani come Libero e Il Giornale sono riusciti a sbirciare sulla sua pagina social e hanno scritto di presunte simpatie politiche. Ancora aperto invece il profilo del compagno Massimo Mingrino, funzionario al Palazzo di Giustizia di Catania che ha scritto in alcune occasione contro le politiche di immigrazione sia dei governi di centrosinistra che di questo di centrodestra, contro il segretario della Lega e ministro Matteo Salvini contro alcune decisioni della Procura di Catania diretta da Carmelo Zuccaro. Post che avevano a che fare con il fermo non convalidato di Carola Rackete e contro la guerra alle ong.

La giudice, nella prima parte del provvedimento, ha ricostruito la vicenda di un migrante tunisino di 31 anni sbarcato senza documenti a Lampedusa e trasferito a Pozzallo per la procedura di rimpatrio rapito. Era già stato destinatario di un provvedimento di espulsione dall’Italia e aveva chiesto “protezione internazionale a Pozzallo perché perseguitato per caratteristiche fisiche che i cercatori d’oro del suo Paese, secondo credenze locali, ritengono favorevoli nello svolgimento della loro attività (particolari linee della mano ecc.)”.

Per Apostolico non tenevano i presupposti per privare M. H. della libertà in attesa dell’esito della domanda di asilo secondo la direttiva Ue 33 del 2013 che impedisce la privazione della libertà “per il solo fatto che non può sovvenire alle proprie necessità … in secondo luogo che tale trattenimento abbia luogo senza adozione di una decisione motivata”. La stessa direttiva nella parte in cui prevede restrizioni alla libertà personale “non si applica nelle ipotesi di soccorso in mare nelle quali il diritto di ingresso deriva da norme interne e internazionali”.

2 Ottobre 2023

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