Bruxelles
Perchè è saltato il nuovo Patto Ue sui migranti, nuovo scontro Italia-Germania: “Il governo valuta il compromesso”
La clausola umanitaria e le 7 navi della "provocazione". L'Italia propone che i migranti salvati vengano accolti nei Paesi della bandiera delle navi ong. Meloni oggi a Malta al Med9. Gli arrivi in Italia aumentati dell'83% rispetto al 2022
News - di Redazione Web
A bloccare la trattativa sull’accordo sull’ultima parte del Patto dell’Unione Europea su Immigrazione e Asilo sarebbero state la clausola sull’aiuto umanitario e la “provocazione” delle sette navi delle ong impegnate nei salvataggi nel Mar Mediterraneo. L’Italia ha bloccato la trattativa sul nuovo regolamento sulla gestione della crisi. Roma si è presa tempo per valutare il compromesso sul Patto. “L’Italia non ha detto no, abbiamo chiesto tempo per esaminarla come lo hanno chiesto tutti. Ricordo che la proposta è arrivata questa mattina, non un mese fa. Il tempo è quello normale di una valutazione più approfondita dal punto di vista giuridico, sentendo anche l’opinione degli altri componenti del governo”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. E intanto l’Unhcr fa sapere che “da gennaio al 24 settembre 2023, circa 186.000 persone sono arrivate via mare nell’Europa del sud (Italia, Grecia, Spagna, Cipro e Malta) con la maggioranza, oltre 130.000, arrivati in Italia (+83% rispetto allo stesso periodo nel 2022)”.
La proposta di regolamento sulla crisi, che è stata fortemente emendata dal Parlamento europeo, prevedeva in determinati casi di emergenza (riconosciuti e dichiarati dalla Commissione europea) una forma di solidarietà obbligatoria, con la redistribuzione dei migranti irregolari fra gli Stati membri o, in alternativa, contributi finanziari ai paesi più esposti ai flussi migratori. L’8 giugno scorso, a Lussemburgo, i ministri dell’Interno avevano trovato un accordo a maggioranza qualificata su altre due parti fondamentali del Patto, le due proposte di regolamento che riguardano le procedure d’asilo e la gestione dell’asilo e dell’immigrazione.
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A luglio si era cominciato a parlare di nuovo del “Patto sulle migrazioni e l’asilo”. L’Italia pressava: è la prima volta che in un accordo si riconosce l’obbligo di solidarietà degli Stati membri nei confronti dei Paesi di primo approdo. Dapprima era stata la Germania a bloccare l’approvazione. Il Parlamento europeo negli ultimi giorni ha bloccato la discussione su altri due regolamenti sul patto migratorio e chiesto alla Germania di arrivare alla firma.
Da due giorni le trattative a Bruxelles. Circolavano gli emendamenti. Come riporta Il Corriere della Sera il ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi ha scoperto che le modifiche apportate da Berlino riguardano soprattutto le associazioni e le Ong, chiedono che “nell’articolo 1 del regolamento si deve inserire un paragrafo per legittimare l’attività degli attori non statali, comprese le Ong” senza alcun obbligo sulle modalità di azione. L’Italia ha trovato il passaggio inaccettabile – dopo che negli scorsi mesi il governo ha comunque fatto ricorso per un periodo agli interventi delle organizzazioni e dopo la grottesca lettera di Meloni al cancelliere Scholz. E il governo esprimeva intanto sorpresa per la notizia delle sette navi di ong battenti bandiera tedesca nelle acque tra Italia, Libia e Tunisia. Per qualcuno “una provocazione”.
Il ministro ha bloccato l’accordo e chiesto più tempo per una mediazione per arrivare alla sigla dell’accordo. Piantedosi lascia il consiglio, non incontra la stampa e non rilascia dichiarazioni al ritorno in Italia e il governo ha definito l’atteggiamento “inaccettabile” da parte dei partner europei. L’emendamento dell’esecutivo Meloni vuole imporre che “i migranti trasportati su navi Ong devono automaticamente essere accolti dal Paese di bandiera della nave”. La proposta non è passata e la riunione è stata aggiornata.
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni oggi sarà a Malta alla riunione del Med9, il coordinamento dei Paesi dell’UE che si affacciano sul Mediterraneo: oltre all’Italia sono Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro, Slovenia, Croazia e la padrona di casa, Malta. Ovvero la sponda sud dell’Europa, quella più interessata dal fenomeno delle migrazioni da Africa, Asia e Medio Oriente. La premier cerca l’intesa su una posizione comune da presentare ai prossimi vertici europei facendo anche leva sul piano in 10 punti presentato dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen nella sua visita a Lampedusa. Il ministro dell’Interno oggi sarà a Palermo per colloqui con i ministri dell’Interno di Libia e Tunisia.
“Gli eventi di Lampedusa confermano che il Patto sui migranti oggi più che mai è irrinunciabile e necessario. È una sfida che richiede sforzo, flessibilità, generosità, da parte di tutti”, ha detto il ministro dell’Interno spagnolo Fernando Grande-Marlaska. “Con uno scambio di opinioni abbiamo portato avanti il negoziato sul regolamento delle crisi. C’è un’ampia maggioranza che concorda sull’orientamento generale, siamo molto vicini a raggiungere il consenso necessario, spero accada nei prossimi giorni, mancano alcuni dettagli da definire”. La maggioranza qualificata consiste nel 55% dei paesi che rappresentino il 65% della popolazione dell’Ue. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aveva rivolto un “appello urgente” ai ministri dell’Interno dei Ventisette affinché trovassero un accordo sull’ultima parte ancora controversa del Patto sull’immigrazione e l’asilo.