Parla il vicepresidente dem

“Un’opposizione nuova è possibile, il Pd l’ha dimostrato”, parla Paolo Ciani

«Le norme contro le Ong, il decreto Cutro e ora quello sui minori: rileggiamo l’articolo 10 della Costituzione. Il Pd ha dimostrato che un’opposizione nuova è possibile, davanti a tutti però c’è il Papa che ha risvegliato le coscienze del mondo laico»

Interviste - di Umberto De Giovannangeli

28 Settembre 2023 alle 12:30

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“Un’opposizione nuova è possibile, il Pd l’ha dimostrato”, parla Paolo Ciani

Bergoglio o barbarie. Verrebbe da scandire nelle piazze di fronte alla barbarie xenofoba della destra italiana ed europea, a fronte delle considerazioni sui migranti che Papa Francesco ha reiterato a Marsiglia e nel suo viaggio di ritorno a Roma. L’Unità ne discute con Paolo Ciani, che della difesa dei più indifesi ha fatto il tratto caratterizzante, “bergogliano”, del suo percorso di vita e politico. E’ stato uno degli animatori della Comunità di Sant’Egidio. E’ tra i fondatori di Demos, Democrazia Solidale, di cui è segretario nazionale, e Vice presidente del gruppo PD-IDP alla Camera dei deputati.

Papa Francesco che difende e sprona le Ong nella difesa delle vite in mare. Sul fronte opposto, un ministro dell’Interno che grida allo scandalo, supportato dallo “stupore” della presidente del Consiglio, perché il governo tedesco ha deciso di finanziare una Ong. Due estremi opposti. Bergoglio o barbarie, verrebbe da dire.
Quello di Papa Francesco è un estremo che conosciamo bene e che nasce da una sensibilità evangelica che porta avanti da tempo. Ci ricordiamo tutti che il suo primo gesto da pontefice fu quello di recarsi a Lampedusa. Da allora sono trascorsi dieci anni e, come ha ribadito Bergoglio a Marsiglia, il Mediterraneo è diventato sempre più il “mare della morte”. E’ il dramma di un pontefice che ricorda a tutti il comandamento di Gesù in Matteo XXV “Ero straniero e mi avete accolto”, ma che lo vede tutti i giorni violato. E’ il dramma di vedere persone non accolte che muoiono in mare, nel deserto. L’altro estremo, è una classe politica che da tanti anni lucra sul tema delle migrazioni. Non dimentichiamoci che il partito di Salvini ha al suo interno esponenti di primo piano che sono stati condannati per razzismo, persone che dicevano ‘dobbiamo prendergli le impronte delle mani e dei piedi’. Sono decenni che sulla propaganda di odio verso i migranti, la destra c’ha fatto il suo manifesto. Con al fondo una idea che si è rivelata una tragica illusione…

Vale a dire?
Che questo fenomeno si potesse risolvere in poco tempo. Sentire oggi la Meloni che dice ‘su questo abbiamo fallito, ma è un fenomeno complesso e ci vorrà tempo’, è un tuffo nella realtà. Nel discorso del 17 settembre della presidente Meloni, mi ha però stupito e preoccupato l’allusione ad una ‘militarizzazione’ della gestione dei migranti. Capisco che il governo sia in difficoltà dopo aver promesso blocchi navali e zero arrivi, ma gli annunci fatti dinanzi alle immagini drammatiche di Lampedusa non promettono nulla di buono. A sentirle apprendiamo che saranno i soldati a costruire in luoghi isolati ‘strutture di effettivo trattenimento’ (detenzione?). Da chi saranno sorvegliate? Si protrarrà il termine di trattenimento a 18 mesi (ma se non si identifica ed espelle una persona in 6 mesi o un anno a che servono sei mesi in più?).
Il governo ha iniziato a smantellare l’accoglienza prima di ridurre gli arrivi, ha criminalizzato chi soccorre e salva, invece di collaborare, ha fatto accordi scellerati sulla pelle dei migranti ed ora fa a gara tra i suoi leaders per alzare i toni sulla vicenda, come fossero ancora all’opposizione. Spiace per l’Italia e per l’impreparazione con cui sta affrontando una vicenda umana drammatica: quando inizieremo ad affrontare e gestire le migrazioni non in maniera emergenziale, sarà sempre troppo tardi. La questione migratoria dovrebbe essere trattata come una grande questione nazionale, con il confronto e la cooperazione di tutti.

Questo è l’auspicio, ma la realtà che racconta?
La cosa che preoccupa è che questo anno di governo non è servito per affrontare in maniera sistematica un fenomeno epocale, complesso, e non emergenziale, come sarebbe stato giusto e sensato fare. Hanno usato il tempo per escogitare cose che possano, nella loro visione fallimentare, bloccare questo fenomeno.

Perché fallimentare?
Perché è del tutto evidente che quello delle migrazioni non è un fenomeno che si può bloccare. Lo si può gestire, con diversa sensibilità, con idee diverse. Il paradosso più evidente di questi giorni è che il governo annuncia di voler fare un decreto flussi per portare in tre anni 450mila stranieri in Italia e contemporaneamente impazzisce perché sulle nostre coste stanno arrivando degli stranieri. E’ un paradosso plateale, clamoroso. Mi arrivano notizie, da verificare, che imprenditori di Brescia, di Treviso, dicono ‘mandateci lavoratori, anche quelli sbarcati ora’. D’altro canto, quelli che per tanti anni hanno millantato che una volta al governo, avrebbero bloccato l’ingresso degli stranieri, oggi si ritrovano in questa contraddizione.

C’è chi ha utilizzato il termine “Pizzo di Stato” in riferimento ai 5mila euro chiesti dal governo ai migranti per non essere segregati nella “Guantanamo” dei Cpr.
Questo provvedimento è scandaloso. E lo è in primo luogo per il messaggio che si è inteso dare. Per come è stato scritto, sarà praticamente inutilizzabile, perché devono spiegare come fa una persona appena sbarcata a fare una fideiussione bancaria o assicurativa sul suolo italiano. Loro lo prevedono solo per quelli che provengono da Paesi sicuri, per evitare il trattenimento nel primo mese. Una serie di sotto clausole cervellotiche, speciose, che finiranno per renderlo impraticabile. Ma il messaggio resta. Ed è un messaggio molto pesante, estremamente violento. Si parla della tratta di esseri umani, del fatto che molte persone che provengono dal sudest asiatico o dal Sahel, debbano pagare qualcuno per ogni tratta del loro calvario. Pensare che chi vuole mettersi in salvo in Italia, debba mettere in conto alla partenza anche i 5mila euro che deve elargire allo Stato italiano, è qualcosa che colpisce e che dovrebbe suscitare un diffuso moto d’indignazione.

Dal decreto Cutro ai Cpr con tangente di Stato. Qual è il filo conduttore?
A queste norme, aggiungerei il decreto contro le Ong. Il filo conduttore è colpire le persone migranti. Il fatto che si sia chiamato un decreto contro gli immigrati con il nome del luogo di una terribile sciagura in mare, è uno schiaffo insopportabile. Tra l’altro, una sciagura del mare che ha riguardato persone innanzitutto partite da uno Stato a cui l’Europa dà i soldi per non farli partire. Con una inchiesta ancora aperta, perché non si è ancora capito perché non siano state soccorse. E in più abbiamo visto poi, a tragedia consumata, che erano tutte persone, donne, bambini, provenienti da Paesi in guerra e che quindi avrebbero ottenuto la protezione internazionale. E poi la “guerra” dichiarata e praticata contro le Ong. Si sono inventati che le Ong fossero un pull factor quando tutto prova che questo non è vero (nel 2023 hanno salvato il 5% di chi giunge in Italia). Si sono inventati che non si possa soccorrere qualcuno dopo che si era fatto un primo soccorso. Una cosa totalmente disumana. Ho letto con stupore e indignazione le ritorsioni, ad esempio, di cui è stata oggetto la Mare Jonio, nave del soccorso civile di Mediterranea Saving Humans, costretta a sbarcare le attrezzature per il soccorso e il salvataggio dei migranti. La sola nave Ong battente bandiera italiana, che naviga nelle acque del Mediterraneo Centrale divenute un tragico cimitero di migranti, è autorizzata a navigare, ma non a soccorrere! E’ assurdo e appare evidente che ci sia un accanimento da parte del governo che nell’attuale drammatica situazione decide di punire e ostacolare chi prova a salvare vite umane, piuttosto che sostenerle, collaborare e ringraziare. Accanimento disumano e incomprensibile al quale non si può che opporsi e reagire. C’è dell’altro.

Cos’altro?
L’ultimo provvedimento che s’inserisce all’interno di una serie di cose promesse forse ancora peggiori. Quando s’inizia a dire, i minori sotto i 16 anni. Che categorizzazione è? Perché dai 16 ai 18 che sono? O la presunzione della maggiore età. Il voler mettere i ragazzi tra i 16 e 18 anni tra i maggiorenni. E poi, mi lasci aggiungere, si parla di donne e minori. Perché gli uomini no? Perché gli uomini non hanno dignità se scappano da Paesi in guerra? Sono una serie di provvedimenti che vanno in una direzione preoccupante dal punto di vista dei diritti umani, del diritto di asilo, per giunta con lo stesso governo che dice ci servono 450mila lavoratori stranieri in tre anni. E non dimentichiamoci l’articolo 10 della Costituzione, cosa dice su stranieri, asilo e Diritti: l’Italia dovrebbe essere altro.

La sinistra, l’opposizione, è all’altezza di questa battaglia di civiltà contro la disumanizzazione di chi, per usare una efficace metafora di Papa Francesco, tratta esseri umani come palline di ping pong da sbattere da una parte o dall’altra?
La politica non è stata all’altezza. Basti pensare ai tentennamenti e alla paura di riformare la legge sulla cittadinanza, il fatto che non ci siamo arrivati neanche con precedenti governi di centrosinistra. Non è all’altezza perché alcune deviazioni in negativo della narrazione su questi argomenti, nascono anche in partiti che oggi sono all’opposizione, pensiamo all’infelice uscita dell’allora ministro e leader dei 5 Stelle, Luigi Di Maio, sulle Ong “taxi del mare”. Non è all’altezza perché si è assuefatta ad una narrazione della destra e non sempre vi si è opposta.
Oggi però siamo in una fase nuova. In una fase in cui al governo c’è la destra con la sua linea securitaria e discriminatoria, e l’opposizione potrebbe trovare un nuovo slancio, non vergognandosi di cambiare posizione su tante cose. Il fatto che il gruppo parlamentare del PD-IDP a cui appartengo, per la prima volta abbia votato contro il rifinanziamento della Guardia costiera libica, è un cambiamento rispetto al passato, che ritengo importante e che è un segno concreto che su alcune cose si può cambiare e fare una opposizione nuova.

Una opposizione nel nome di quell’umanesimo di cui Papa Francesco si è fatto, sin dall’inizio del suo pontificato, portatore?
Decisamente sì. Su queste tematiche Papa Francesco è da anni davanti a tutti e ha risvegliato tante coscienze un po’ intorpidite del mondo laico, della sinistra. Bergoglio non va tirato per la giacca in termini partitici, provando ad appropriarsi della sua figura, però in termini di messaggio politico è evidente che lui sia un solido punto di riferimento. La sua missione, anche incardinata in un documento ufficiale “Fratelli tutti”, è una sfida alla politica. Perché quello della fraternità è uno dei grandi sensori ideali che la politica ha avuto in passato e che oggi sembra aver smarrito.

28 Settembre 2023

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