Mattanza di Stato
Suicida in carcere a Sassari, il giovane Erik non ha mai conosciuto il figlio più piccolo
La vittima si chiamava Erik Masala, nato a Cagliari aveva 26 anni. Era detenuto per reati minori. È stato trovato impiccato in cella. Aveva due figli, il minore - di soli sei mesi - non lo ha mai visto
Cronaca - di Andrea Aversa
Si chiamava Erik Masala, nato a Cagliari aveva solo 26 anni ed era padre di due figli. Il secondo, di soli sei mesi, non lo ha mai conosciuto. E mai lo conoscerà. Erik ha deciso di farla finita. È stato trovato senza vita, impiccato in cella, presso il carcere Bancali di Sassari. Il 26enne, detenuto per reati minori, aveva dei problemi legati alla dipendenza di droghe. La notizia è stata resa pubblica da Irene Testa, Garante per i diritti dei detenuti della Regione Sardegna e già Tesoriere del Partito Radicale.
Chi è Erik Masala il detenuto suicida a Sassari
Quest’ultima aveva scritto e inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’obiettivo era quello di informare il Quirinale delle gravi condizioni di vivibilità nel quale versa la struttura penitenziaria sarda. “Non sarò il Garante di questo scempio della dignità umana, delle leggi e del diritto“, questa la conclusione di Testa nella missiva spedita a chi dovrebbe essere un baluardo della Costituzione. Evidentemente non è così, almeno per le carceri.
La dichiarazione di Irene testa
“Il suicidio del ragazzo di 26 anni detenuto nel carcere di Bancali è una sconfitta per tutti. Per lo Stato che abbandona tutti coloro che vivono e lavorano all’interno del carcere, per la polizia penitenziaria, per i direttori, per gli educatori, per il Ministro della Giustizia che non sente il grido di allarme che arriva da quei luoghi. Non si possono continuare a nascondere malati e tossicodipendenti dentro le celle e ignorare questa realtà“. Con Erik Masala il detenuto suicida a Sassari, dall’inizio del 2023, siamo a oltre 50 suicidi dentro le carceri italiane. Una strage silenziosa, una mattanza di Stato.
