Diritti negati in carcere

Terremoto in Marocco, protesta dei detenuti a Rebibbia: “Vogliamo parlare con i nostri familiari”

Battiture, urla e grida per ottenere il diritto di comunicare con i propri parenti dopo la tragedia avvenuta lo scorso fine settimana nel paese nord africano. Il Ministero della Giustizia avrebbe diramato una circolare ad hoc ma che sarebbe priva di protocollo

Cronaca - di Redazione Web

12 Settembre 2023 alle 13:02 - Ultimo agg. 12 Settembre 2023 alle 13:06

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Protesta dei detenuti marocchini a Rebibbia dopo il terremoto

La classica battitura, ovvero colpire con un oggetto di metallo o plastica le sbarre della cella. Un modo per far sentire la propria voce. Un ritmo e un suono impressionante quando a farlo sono centinaia di persone, tutte insieme e tutte nello stesso momento. Poi urla e grida. Ecco cosa è accaduto, secondo quanto riportato dall’associazione Sbarre di zucchero, nel carcere di Rebibbia in questi ultimi giorni. Protagonisti della protesta i detenuti di origine marocchina.

Protesta dei detenuti marocchini a Rebibbia dopo il terremoto

Il motivo della protesta dei detenuti marocchini a Rebibbia dopo il terremoto? I reclusi vorrebbero riuscire a mettersi in contatto con i propri familiari in Marocco dopo il devastante terremoto avvenuto lo scorso sabato a 70 chilometri da Marrakech. Città distrutte, circa 2mila morti e almeno 1.500 dispersi. Un’ecatombe per il paese nord africano. Due giorni dopo la tragedia, pare che il Ministero della Giustizia abbia varato un provvedimento per favorire la comunicazione tra i detenuti marocchini in Italia e il loro paese di origine. Ma la circolare era priva di protocollo. La battitura potrebbe durare per almeno altri 3 giorni.

Il comunicato di Sbarre di zucchero

Serata movimentata, quella di ieri sera a Rebibbia, dove c’è stata una lunghissima protesta rumorosa. Ci raccontano di battiture e urla, molto ben udibili dall’esterno. Pare che il tutto sia scaturito da detenuti di nazionalità marocchina, per l’impossibilità di essere agevolati nel telefonare alle loro famiglie colpite dal devastante terremoto in Marocco ed avere quindi loro notizie. Sembra che intendano proseguire con le battiture 3 volte al giorno.

La circolare del Ministero

Fonti certe ci dicono anche che solo ieri sera – dopo oltre 48 ore dal disastroso evento – il Ministero abbia mandato disposizione per agevolarli nel contattare le famiglie in Marocco, ma la ministeriale è priva di protocollo. Quindi non parliamo di ‘facinorosi a prescindere’, come spesso si vuol far credere nelle narrazioni acchiappa-like di una certa parte di informazione, ma di esseri umani martoriati dall’angoscia per un evento tragico che ha colpito il loro Paese e le loro famiglie. Sbarre di Zucchero, nell’esprimere la vicinanza al popolo marocchino, continuerà a monitorare da vicino la situazione dei detenuti marocchini nelle carceri italiane“.

12 Settembre 2023

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