La catastrofe

Marocco in ginocchio, oltre 2mila morti per il terremoto: “L’emergenza potrebbe durare anni”

Oltre duemila feriti. E si continua a scavare, il bilancio è provvisorio. Danneggiata la Medina di Marrakech. La Farnesina fa sapere che tutti i 400 italiani nel Paese stanno bene

Cronaca - di Redazione Web

10 Settembre 2023 alle 10:33 - Ultimo agg. 11 Settembre 2023 alle 10:27

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Marocco in ginocchio, oltre 2mila morti per il terremoto: “L’emergenza potrebbe durare anni”

Si continua a scavare tra le macerie in Marocco, dopo il terremoto che ha colpito il paese nella notte tra venerdì e sabato. Un’ecatombe, una scossa di magnitudo 6.8 con epicentro a 70 chilometri da Marrakech e a una profondità di 10 chilometri. Il bilancio al momento provvisorio è drammatico: oltre duemila morti e duemila (2.012) feriti, di cui mille e quattrocento in gravi condizioni. Danneggiate anche le mura storiche di Marrakech, con il minareto di una moschea che è crollato. Il ministero degli Esteri italiano ha fatto sapere che i 400 italiani che si trovavano nel Paese sono tutti in buone condizioni.

Il terremoto si è verificato lungo la catena montuosa dell’Atlante, con un movimento di compressione generato dalla spinta della placca africana verso quella europea. La scossa è durata una trentina di secondi ed è stata avvertita anche in Spagna e Portogallo. Difficile per i soccorsi raggiungere tutte le città e i villaggi rurali e montuosi colpiti dal terremoto. Tantisime persone sono rimaste senza casa. Circa la metà delle vittime è stata registrata nella regione rurale di Haouz, dove le case sono in gran parte fatte di mattini di fango. Le valanghe bloccano diverse strade di montagna, fangose e fragili.

Le zone più colpite sono quelle della zona dell’Atlante, abitate da circa dieci milioni di persone. L’epicentro è stato individuato nel villaggio Tata N’Yaaqoub, nella provincia di Al-Haouz. Re Mohammed VI ha ordinato all’esercito di schierare aerei, elicotteri e truppe dell’esercito per le operazioni di salvataggio. Potrebbe chiedere aiuto anche a Paesi stranieri ma al momento non c’è conferma. Diversi i Paesi che si sono offerti di inviare aiuti umanitari al Marocco tra cui l’Algeria, Israele, la Turchia, la Francia, gli Stati Uniti. Algeri, che da anni ha un rapporto molto complicato con il Marocco, ha riaperto lo spazio aereo a voli che trasportano aiuti umanitari e persone ferite dopo che per due anni era rimasto chiuso sia ad aerei civili che militari.

A Marrakech sono crollati edifici storici, porzioni di mura e il minareto della moschea della famosa piazza Jamaa el-Fna, in una delle zone più trafficate dai turisti. La città è stata attraversata da diversi blackout e le connessioni a internet sono saltate. Il villaggio di Tafeghaghte, 60 chilometri a sud-ovest di Marrakesh, è stato quasi interamente decimato dal terremoto. Pochissimi edifici sono ancora in piedi, mentre le truppe dell’esercito continuano a cercare i corpi sepolti sotto le macerie. L’aeroporto di Marrakech ha ripreso a funzionare regolarmente. Il Re ha proclamato tre giorni di lutto nazionale.

I precedenti più gravi in Marocco risalgono al 29 febbraio 1960, quando un terremoto di magnitudo 5,7 sulla scala Richter distrusse Agadir, sulla costa occidentale del paese, provocando la morte di oltre 12.000 persone, un terzo della popolazione della città e l’epicentro fu collocato proprio sotto la città; e al 24 Febbraio 2004, un violento terremoto di magnitudo 6.4 colpì la località costiera di Al Hoceima. Il bilancio fu di 630 vittime, 926 feriti e circa 15.000 senzatetto. La Croce Rossa Internazionale ha allertato la comunità internazionale sull’importanza degli aiuti per il Marocco: “L’emergenza potrebbe durare mesi se non anni”. La Farnesina continua a monitorare attentamente l’evolversi della situazione. Per qualsiasi emergenza o segnalazione è possibile contattare l’Unità di Crisi al numero +39 06 36225.

10 Settembre 2023

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