Il disastro

Libia in ginocchio dopo la tempesta Daniel, 2mila persone hanno perso la vita a causa delle inondazioni: via agli aiuti

Il bilancio parla anche di circa 5-6mila persone scomparse. La Francia e l'Unione Europea in prima fila per gli aiuti. Il fisico Ricchi: "È lo stesso fenomeno atmosferico che ha colpito la Grecia"

Esteri - di Redazione Web

12 Settembre 2023 alle 08:30 - Ultimo agg. 12 Settembre 2023 alle 15:34

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Cos’è Daniel la tempesta che ha devastato la Libia

La Francia sta mobilitando fondi per fornire aiuti umanitari alla Libia colpita da gravi inondazioni, che hanno provocato un bilancio di almeno 2.000 morti: lo ha reso noto il presidente francese Emmanuel Macron. “Esprimo la mia solidarietà al popolo libico che soffre a causa delle terribili inondazioni. La Francia esprime le sue condoglianze alle famiglie delle vittime e sta mobilitando fondi per gli aiuti di emergenza“, ha detto Macron su X. I media libici hanno riferito domenica che le piogge torrenziali portate dalla tempesta Daniel hanno causato acqua alta e inondazioni in diverse città e paesi della Libia orientale, tra cui Al-Bayda e Derna.

Cos’è Daniel la tempesta che ha devastato la Libia

Le città di Susah e Derna sono state dichiarate zone disastrate. Nelle città colpite dalle inondazioni è stato imposto il coprifuoco. Ieri, il capo del governo nominato dal parlamento orientale, Osama Hammad, ha affermato che il bilancio delle vittime delle inondazioni a Derna ha superato le 2.000 persone. Il portavoce dell’Esercito nazionale libico, il generale Ahmed Al-Mismari, ha detto alla Ria Novosti che da cinque a seimila persone sarebbero scomparse nella Libia orientale a causa di questa calamità naturale. “Immagini strazianti dalla Libia a seguito di morti e distruzioni causate dalle inondazioni, soprattutto nell’Est del paese. Inviamo le nostre piu’ sincere condoglianze, a nome dell’Ue, al popolo libico e alle famiglie delle vittime. L’Ue e’ pronta ad aiutare le persone colpite da questa calamità“.

Il bilancio e gli aiuti

Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Il fisico dell’atmosfera Antonio Ricchi, dell’Università dell’Aquila Cetemps, spiega a La Repubblica cosa sta succedendo nel Mediterraneo. L’ultimo evento catastrofico è l’alluvione che ha colpito la Libia: “Questo è lo stesso ciclone Daniel che si è formato sulla Grecia e ha scaricato 700 millimetri di pioggia in poche ore, causando alluvioni distruttive. È rimasto in giro sullo Jonio per diversi giorni. Se è diventato un medicane (termine su cui non tutti sono d’accordo), lo è stato solo nelle ultime fasi, quelle più gravi sulla Libia. Mentre Grecia e Italia, per le loro caratteristiche geofisiche, sono in grado di assorbire questi eventi, sulla Libia la massa d’acqua arrivata in pochissimo tempo è stata devastante.

L’esperto

400 mm inpoche ore: una quantità che non si registrava da decenni in quelle aree, che peraltro oggi sono molto più antropizzate. A questo si è aggiunto l’effetto del forte vento e delle intense mareggiate. I medicane non diventeranno più frequenti, però potranno essere più dannosi che in passato. Le temperature marine si sono innalzate e quindi potrebbero causare cicloni più piovosi e intensi e con venti più forti. Perché più il mare è caldo, più energia il ciclone può sottrargli per alimentarsi“.

12 Settembre 2023

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