Le verifiche dopo la scossa
Quali sono le probabilità di un’eruzione ai Campi Flegrei: “Non ci sono risalite di magma”
Le opinioni degli studiosi dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dell'Osservatorio Vesuviano. La scorsa settimana a Napoli, con epicentro nella zona flegrea, c'è stata la scossa di terremoto più forte degli ultimi 39 anni
Scienza - di Redazione Web
La più forte scossa di terremoto degli ultimi 39 anni, con epicentro ai Campi Flegrei e avvertita in numerosi quartieri di Napoli, ha scatenato la paura dei cittadini e le riflessioni degli scienziati. La magnitudo del fenomeno sismico è stata di 3.8. Il tremore è stato percepito in tutta l’area occidentale del capoluogo campano (Agnano, Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura, Soccavo) ma anche in alcune zone centrali (Chiaia, la parte storica e quella adiacente alla stazione centrale), fino a Pozzuoli e Bacoli.
Quali sono le probabilità di un’eruzione ai Campi Flegrei
Ovviamente ci troviamo di fronte ad un’area ad alta attività vulcanica. Una zona compresa tra la caldara dei Campi Flegrei e il Vesuvio. Di conseguenza gli sciami sismici e fenomeni simili, sono normali e causati dal bradisismo del territorio. Nel caso di un’eruzione, le autorità hanno previsto un piano di evacuazione da attuare in 72 ore e che coinvolgerebbe in totale 1 milione e 300mila persone. Queste ultime sono divise in due zone, ‘Rossa‘ e ‘Gialla‘ in base al pericolo che correrebbero.
Gli esperti
“Attualmente la probabilità di una eruzione vulcanica è relativamente bassa, proprio perché non vi sono evidenze di risalita di magma verso la superficie. Il vulcano ha la sua inarrestabile naturale evoluzione e, prima o poi, tornerà a eruttare. Ogni variazione viene e sarà sempre discussa e comunicata tempestivamente agli organi di Protezione Civile nei suoi vari livelli. I dati sismici, geochimici, le deformazioni del suolo, le variazioni termiche superficiali e in pozzo, le variazioni gravimetriche non forniscono, allo stato attuale, indicazioni che il magma stia risalendo verso la superficie“, hanno spiegato – a Il Corriere del Mezzogiorno – il direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv, Mauro Di Vito, la direttrice del Dipartimento Vulcani dell’Ingv, Francesca Bianco, e il presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni.