La proposta
“Esercito in carcere? Assurdo”: la rivolta a Le Vallette e gli istituti-lazzaretto d’Italia
"Anche i sindacati di polizia penitenziaria più moderati come l’OSAPP rischiano di perdere il lume della ragione"
Giustizia - di Redazione Web
“Arrivare ad invocare l’esercito, a fronte della protesta verificatasi ieri sera (mercoledì ndr) al carcere Le Vallette di Torino, è assurdo e indice del fatto che anche i sindacati di polizia penitenziaria più moderati come l’OSAPP rischiano di perdere il lume della ragione. Il problema del carcere non è ‘solo’ quello della carenza di organico della polizia penitenziaria, ma di uno stato permanente di mancato rispetto delle regole che dovrebbero sovrintendere ad un’esecuzione penale rispettosa della dignità umana e delle finalità proprie di una pena improntata ai principi costituzionali’’.
A dichiararlo in una nota Rita Bernardini, presidente di Nessuno tocchi Caino, e Roberto Giachetti, deputato di Italia Viva. “Quando entriamo in un istituto penitenziario, da Nord a Sud, la sensazione è di fare l’ingresso in un lazzaretto, in un manicomio per le tante persone con disturbi psichiatrici e/o di dipendenza problematica da sostanze stupefacenti. Persone che dovrebbero essere curate – spiegano Giachetti e Bernardini – sono esclusivamente ‘contenute’ e l’unica terapia che si offre loro è quella farmacologica. Queste migliaia di persone in carcere non possono essere curate e non devono stare in carcere. Poi ci sono tutti gli altri che non sono seguiti nel loro percorso di riabilitazione perché mancano i direttori, gli educatori, gli psicologi, gli assistenti sociali, i mediatori culturali e perché i detenuti sono troppi, con picchi di sovraffollamento impressionanti’’.
”Alla ripresa dei lavori parlamentari – annunciano -investiremo Parlamento e Governo con le nostre proposte che, al momento, giacciono in Commissione Giustizia proprio mentre la situazione, con il suo portato di suicidi e di morti, richiederebbe, da parte di tutti, un maggiore senso di responsabilità’’.