Identificato anche Utkin

“Quel corpo è di Prigozhin”: l’esito dei test del dna sull’incidente aereo al capo della Wagner

Confermate tutte le 10 vittime. Solo l'8% dei russi crede che Putin sia responsabile della strage. L'intelligence americana sostiene la pista del sabotaggio a partire dall'indizio dell'ala mozzata del jet

Esteri - di Redazione Web

27 Agosto 2023 alle 13:48

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“Quel corpo è di Prigozhin”: l’esito dei test del dna sull’incidente aereo al capo della Wagner

Conferma dall’esito dei test del dna: Yevgneij Prigozhin e Dmitri Utkin sono morti nell’incidente aereo che si è verificato il 23 agosto nella regione russa di Tver, a nord-ovest di Mosca. “Secondo i risultati tutte le identità delle dieci vittime vengono confermate”, ha dichiarato il Comitato di inchiesta russo che ha citato i risultati delle analisi. Una verifica che si può definire ampiamente pronosticabile considerando le condoglianze che il Presidente della Russia Vladimir Putin aveva espresso ai familiari delle vittime dello schianto. Un incidente che ha fatto il giro del mondo: Prigozhin era l’ex “cuoco di Putin” e capo della milizia di mercenari Wagner, Utkin era il leader militare del corpo paramilitare. Le intelligence occidentali nei giorni scorsi avevano mostrato cautela alle notizie in arrivo da Mosca. Per i 007 britannici “è molto probabile” che il capo della Wagner sia morto anchse se manca la prova definitiva.

Il nome di Prigozhin era apparso in una lista insieme con quello degli altri nove occupanti – sette passeggeri e tre membri dell’equipaggio – del jet privato precipitato in viaggio che doveva arrivare a San Pietroburgo. Soltanto il giorno prima il “cuoco” era comparso in un video, presumibilmente girato in Africa dove la Wagner è presente sul territorio da anni e dove coltiva interessi bellici ed economici, per la prima volta dalla marcia su Mosca che aveva lanciato lo scorso 24 giugno. Avanzata che aveva fatto gridare al tentativo di golpe e che si era interrotta in maniera misteriosa a pochi chilometri dalla capitale. Un’iniziativa definita tradimento da Putin anche se Prigozhin aveva negato l’intenzione del colpo di stato. Sui gruppi Telegram vicini alla Wagner si legge in questi giorni che quella è stata la condanna a morte per il loro leader. I miliziani avevano incolpato subito la contraerea di Mosca e promesso vendetta.

Significativo intanto l’esito del sondaggio dell’Open Minds Institute per il quotidiano Sunday Times secondo cui soltanto l’8% dei russi crede che Vladimir Putin sia responsabile della morte del capo di Wagner Yevgeny Progozhin. La popolazione sarebbe divisa tra chi crede che l’attacco all’aereo sia stato pianificato – il 28,4% – e chi invece ritiene che sia stato “un errore tecnico o del pilota”: e cioè il 28,3% (un terzo) degli intervistati online. Il 17,4% invece, ritiene che possa essere responsabile l’intelligence russa, il 10,7% i servizi segreti di altri Paesi, infine soltanto il 7,2%, è convinto che ci siano dietro i servizi di Kiev, gli agenti ucraini. Il sondaggio del think tank britannico è stato redatto a partire da questionari online.

Funzionari degli Stati Uniti ieri avevano dichiarato che l’ala mozzata del jet privato di Yevgeny Prigozhin sarebbe stata ritrovata venerdì a miglia di distanza dal luogo dell’incidente. Un’indizio riportato dalla Nbc, che citava fonti del governo, che rafforzava l’ipotesi secoondo cui l’Embraer Legacy 600 precipitato mercoledì a nord di Mosca sia stato sabotato, finendo a terra già a pezzi. L’emittente ha anche geolocalizzato a nord di Mosca il filmato dell’incidente, in cui si vede il velivolo cadere senza controllo, con un’ala che si stacca. L’intelligence sarebbe quindi convinta del sabotaggio. Una delle teorie principali è che l’aereo sia stato abbattuto da un esplosivo a bordo, anche se le informazioni sono ancora troppo scarse per confermarlo. Nessuna prova invece di un abbattimento tramite un missile terra-aria. Il portavoce del Pentagono aveva aggiunto che “la valutazione iniziale basata su una varietà di fattori” è che Prigozhin è probabilmente stato ucciso. Il Cremlino aveva respinto con le durissime parole del portavoce Dmitri Peskov le ipotesi statunitensi.

27 Agosto 2023

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