Banche, tasse e profitti
Le conseguenze della tassa sugli extra profitti delle banche, Maione di Mediolanum: “Provvedimento eticamente giusto”
Il perché di questo provvedimento, le sue conseguenze e il contesto nel quale il governo l'ha approvata. L'opinione di Gianmarco Maione, consulente finanziario di Banca Mediolanum
Economia - di Andrea Aversa
Le conseguenze della tassa sugli extra profitti delle banche. Dopo gli annunci e le polemiche abbiamo provato ad analizzare motivi e ragioni che hanno spinto il governo ad approvare tale provvedimento. Soprattutto abbiamo provato a spiegarne il contenuto. Per farlo abbiamo chiesto aiuto a un esperto del settore, Gianmarco Maione consulente finanziario di Banca Mediolanum. La sua opinione è stata semplice e chiara: il dispositivo messo in atto dall’esecutivo Meloni è eticamente giusto. La misura dovrebbe portare nelle casse dello Stato tra i 2 e i 3 miliardi di euro che dovrebbero servire a sostenere le famiglie in difficoltà con le rate dei mutui.
Il provvedimento
“A mio parere, in una situazione di emergenza generalizzata come quella attuale, la tassa sugli extra profitti risulta essere etica e giusta – ha spiegato Maione al l’Unità – in quanto interessa quella parte di quei guadagni delle banche o di intermediari, prodotti da dinamiche storiche ed eccezionali del mercato del denaro. Questo strumento – ha dichiarato Maione – sarà a mio avviso una sorta di ‘contributo di solidarietà’ che andrà a finanziare una parte delle misure a sostegno delle famiglie italiane. In particolare quelle che hanno sottoscritto mutui a tassi variabili o altre forme di credito nell’ultimo anno. Finanziamenti che hanno subito un fortissimo impatto dalle notevoli manovre rialziste attuate dalle banche centrali“.
Le ragioni e le conseguenze
“La tassazione sugli extra profitti va contestualizzata, analizzando dapprima le dinamiche che l’hanno generata. Nel periodo pandemico – ha affermato Maione – le banche centrali per stimolare le economie hanno adottato una politica dei tassi negativi. Questo ha annullato quasi del tutto i margini/profitti derivanti dalle operazioni di credito. Ogni crisi non è altro che l’interruzione tra due momenti di crescita, e l’economia mondiale pre-pandemica ha visto in questo senso, un aumento esponenziale. Per superare questo ostacolo, causato da un evento eccezionale a cui nessuno di noi era preparato, si è reso necessario trovare uno strumento che garantisse immunità (il vaccino) e ridistribuisse denaro all’interno del sistema economico mondiale.
Ciò ha comportato – ha detto Maione – da un lato l’inevitabile esplosione del fenomeno inflativo, dall’altro – grazie all’uscita graduale dalla pandemia – una ripresa generalizzata (ad effetto molla) da parte di tutte le principali economie mondiali. Da qui una richiesta massiva di materie prime che, unitamente al conflitto russo/ucraino, hanno surriscaldato l’inflazione portandola addirittura a doppia cifra in area Euro e in Usa. Le banche centrali per intervenire hanno effettuato aumenti graduali e repentini del costo del denaro che solitamente avvengono in maniera più diluita. Viceversa – ha spiegato Maione – ciò è avvenuto nell’arco di pochi mesi. Per cui si è passati da una politica di tassi negativi ad un loro drastico aumento“.
Il contesto
“Quindi – ha continuato Maione – chi vuole indebitarsi viene dissuaso con ripercussioni sull’economia e chi ha finanziamenti in corso, a tasso variabile, si vede intaccare la sostenibilità del rientro. Il rovescio della medaglia è che le banche beneficiano di questo contesto, anche perché nonostante gli inviti del governo, non hanno previsto l’aumento degli interessi su conti e depositi, amplificando la marginalità e i guadagni sulla loro attività di intermediazione del denaro. A questo punto, in una situazione di grossa emergenza, le banche – tra le poche a beneficiare di questo contesto – dovrebbero adottare, a mio avviso, anche un ruolo etico e morale a supporto delle famiglie già in difficoltà.
Le misure
Tuttavia – ha concluso Maione –solo poche di queste hanno risposto a tale necessità, una su tutte Banca Mediolanum la quale ha previsto una remunerazione coerente ed interessante sulle masse attive dei clienti presenti sui conti e depositi (dal 2 al 5%) e addirittura una salvaguardia delle rate dei mutui che prevedono la riduzione del proprio Spread/guadagno all’aumentare dell’ Euribor oltre determinate soglie, ‘autotassando’ praticamente i propri margini e garantendo sempre rate sostenibili“.