Colpa del "cerchio magico"

Mario Sechi lascia il ruolo di “portavoce” della Meloni, il giornalista verso la direzione di Libero

Politica - di Redazione - 3 Agosto 2023

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Mario Sechi lascia il ruolo di “portavoce” della Meloni, il giornalista verso la direzione di Libero

Mario Sechi lascia l’incarico di capo ufficio stampa della presidenza del Consiglio dopo appena quattro mesi. L’ex numero uno dell’Agenzia Agi, come era emerso già a giugno, a partire da settembre tornerà al suo ruolo di giornalista: per lui si apriranno le porte della direzione di Libero, il quotidiano di destra-destra edito da Antonio Angelucci, che possiede anche Il Tempo e Il Giornale, comprato recentemente dalla famiglia Berlusconi.

L’addio a Giorgia Meloni e alla Capitale è stato annunciato dallo steso Sechi con un messaggio eloquente: una citazione tratta da una celebre canzone dei Doors di Jim Morrison. “This is the end, beautiful friend. This is the end my only friend”, scrive Sechi nel suo post su Instagram corredato da una foto di Roma scattata probabilmente dal tetto della sua abitazione nella capitale.

Un modo per dire addio a Roma, dove era giunto il 6 marzo scorso per l’incarico da capo ufficio stampa, visto che la redazione di Libero si trova invece a Milano. Il periodo capitolino per Sechi è stato segnato da grandi difficoltà nel guidare la macchina della comunicazione della premier Giorgia Meloni.

Gli “addetti ai livori” parlano di un cerchio magico meloniano che non ha mai accolto con entusiasmo, per usare un eufemismo, l’ex numero uno dell’agenzia stampa Agi. I rapporti con Patrizia Scurti, eterna segretaria di Meloni e oggi capo della sua segreteria particolare, e Giovanna Iannello, oggi coordinatrice della comunicazione istituzionale della premier, non sono mai decollati.

Sechi inoltre è arrivato a Palazzo Chigi con un incarico già di fatto depotenziato: non portavoce ma capo ufficio stampa. Quindi i problemi sul campo, a partire dall’imbarazzante gestione della conferenza stampa del governo a Cutro, dopo il drammatico naufragio costato la vita ad oltre cento migranti. Altre polemiche riguarderanno i rapporti al lumicino tra la premier e la stampa, tra mancati appuntamenti alle conferenze e la corsa continua della Meloni a sottrarsi alle domande dei cronisti: caso esemplare è stato lo scorso primo maggio quando la presidente del Consiglio preferì un video autoprodotto a Palazzo Chigi per presentare le misure del decreto Lavoro rispetto ad una ‘normale’ conferenza con i rappresentati della stampa italiana.

di: Redazione - 3 Agosto 2023

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