La disavventura
Traghetti Sardegna, il viaggio da incubo di Matteo Bassetti per l’isola: “Maleducazione, ritardo, sporcizia e prezzi folli”

Più che traghetti per la Sardegna, viaggi tra gli incubi. Sono quelli provati sulla sua pelle da Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova. Proprio dal capoluogo ligure il noto medico assieme alla sua famiglia si è imbarcato sulla nave Aki della compagnia Moby per raggiungere l’isola, in particolare Olbia.
Un viaggio raccontato su Instagram dal medico, corredato da foto e sfoghi che ben raccontano come quello per la Sardegna sia stato un viaggio da dimenticare. Una disavventura che parte la sera, la nave dovrebbe salpare da Genova verso Olbia alle 21:30 ma “con un ritardo di due ore”.
“Ci imbarcano alle 23, dopo aver preso la cabina (imbarazzante), saliamo al ristorante alla carta con i ragazzi, parecchio affamati, e troviamo una catena di ferro sulla porta: un cameriere ci dice che il ristorante è già chiuso e che, se avevamo qualche lamentela, di rivolgerci al Commissario di bordo”, racconta Bassetti.
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Il medico del San Martino di Genova dal commissario di bordo ci va ma quest’ultimo “con fare molto strafottente – scrive su Instagram – si rifiuta di comunicarmi il suo cognome, dicendomi che lui si chiama Maurizio e che il ristorante è chiuso perché sono le 23 e a quell’ora chiude a prescindere da quando la nave è partita. Peccato che la nave è arrivata in ritardo di 1 ora ed è salpata alle 23… Ripieghiamo allora su una pizza al trancio: 71 euro per 9 tranci gommosi e unti, indegni di chiamarsi pizza”, è la cena “gourmet” del medico.
Quindi spazio alla descrizione degli ambienti, in particolare delle cabine prenotate a bordo della nave Aki. “Per descrivere la pulizia delle cabine e la cura degli spazi comuni – prosegue Bassetti – ho fatto direttamente alcune foto che si commentano da sole, anche perché ho finito il vocabolario. Tutti questi mirabolanti e straordinari servizi per la modica cifra di 1300 euro andata e ritorno con auto e cabina”.
“Sulla nave viaggiano italiani, ma soprattutto stranieri. Bene questa sera, da italiano, mi sono vergognato. Credo che, chi gestisce e conduce un servizio così scadente, dovrebbe fare altrettanto”, conclude Bassetti.