Aveva 56 anni

È morta Sinéad O’Connor, addio alla cantante di “Nothing Compares 2 U” e della foto di Giovanni Paolo II strappata in tv

Il successo con il singolo da "Do Not Want What I Haven't Got", il gesto della fotografia di Papa Giovanni Paolo II strappata in televisione. Una carriera brillante e una vita tormentata

Cultura - di Redazione Web

27 Luglio 2023 alle 09:13 - Ultimo agg. 27 Luglio 2023 alle 09:51

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È morta Sinéad O’Connor, addio alla cantante di “Nothing Compares 2 U” e della foto di Giovanni Paolo II strappata in tv

Sinéad O’Connor era diventata famosa in tutto il mondo nel 1990 per la canzone Nothing Compares 2 U. È stata tra le cantautrici europee più apprezzate e ascoltate a cavallo tra gli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta. È morta ieri, a 56 anni. La notizia è stata diffusa dall’Irish Times e da altri media irlandesi che hanno ricevuto un comunicato dalla famiglia dell’artista. Sconosciute le cause del decesso. Da anni la cantante irlandese soffriva di diversi problemi di natura mentale tra cui agorafobia e bassa autostima acuta.

Era nata nel 1966 a Dublino. Passò parte della sua infanzia in un istituto minorile ed esordì con la band locale In Tua Nua. Collaborò con il chitarrista degli U2, The Edge, alla colonna sonosra del film thriller Captive del 1986. The Lion and the Cobra, il suo primo disco, uscì l’anno dopo, nel 1987. Fu un successo internazionale. Il singolo Mandinka sfondò anche negli Stati Uniti. La notorietà mondiale arrivò nel 1990 con Do Not Want What I Haven’t Got, a trainare l’album il singolo Nothing Compares 2 U, scritto da Prince. La canzone è stata nominata il singolo numero uno al mondo nel 1990 dai Billboard Music Awards.

Fu anche artista provocatrice. Fece il giro del mondo il suo gesto di strappare una foto del Papa Giovanni Paolo II durante una puntata del programma televisivo “Saturday Night Live”. Una maniera per richiamare l’attenzione sulle accuse di abusi sessuali ai danni di preti cattolici in Irlanda. “Fight your real enemy”, disse alle telecamere. Quel gesto ebbe una ripercussione enorme sulla sua carriera. Anni dopo, nella sua autobiografia raccontò di esser stata abusata fisicamente dalla madre da quando era bambina.

O’Connor ebbe grande attenzione sui media internazionali quando nel 2016 scomparve per molte ore a Chicago. Disse che si sarebbe uccisa dopo che le era stata tolta la custodia del figlio. L’anno dopo raccontò di esser stata abbandonata dalla famiglia e di vivere da tempo in un motel nel New Jersey. “Sono da sola, tutti mi trattano male e sono malata – le parole in un video pubblicato l’8 agosto 2017 sulla sua pagina Facebook -. Le malattie mentali sono come le droghe. Vivo in un motel Travelodge in New Jersey e sono da sola. E non c’è niente nella mia vita eccetto il mio psichiatra, la persona più dolce al mondo, che mi tiene in vita. Voglio che tutti sappiano cosa significa, e perché faccio questo video. Le malattie mentali sono come le droghe, sono uno stigma. All’improvviso, tutte le persone che dovrebbero amarti e prendersi cura di te ti trattano male”.

Si era convertita all’Islam nel 2018 e aveva cambiato il suo nome in Shuhada Sadaqat. L’anno scorso la tragedia del figlio Shane, 17 anni, figlio del cantante folk Donal Lunny, che scomparì per due giorni, dopo esser scappato da un centro psichiatrico dov’era stato portato per tendenze suicide, e che venne trovato suicida dalla polizia. O’Connor aveva altri tre figli. Nel 2017 aveva confessato di aver tentato per ben otto volte il suicidio, l’ultima volta dopo la perdita del figlio. Ha pubblicato in tutto dieci album in studio.

27 Luglio 2023

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