Lo scontro giudiziario

Strage di Erba, la procura generale invia a Brescia l’atto di revisione con parere contrario: “Non ci sono nuove prove decisive”

Cronaca - di Redazione

26 Luglio 2023 alle 16:45

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Strage di Erba, la procura generale invia a Brescia l’atto di revisione con parere contrario: “Non ci sono nuove prove decisive”

La proposta di revisione del processo per la strage di Erba arriva alla Corte d’appello di Brescia. L’atto firmato dal sostituto pg di Milano Cuno Tarfusser è stato infatti trasmesso dalla procuratrice generale Francesca Nanni che ha però depositato assieme all’avvocato generale Lucilla Tontodonati anche un parere ai giudici bresciani nel quale spiega che quell’istanza è inammissibile perché viene da un soggetto “non legittimato”, e infondata nel merito perchè mancano presupposti e nuove prove decisive per una revisione del caso.

Spetterà ora alla corte di Brescia valutare sia l’ammissibilità dell’istanza che il merito dell’atto di revisione firmato da Tarfusser a fine marzo scorso per riaprire il processo che vide la condanna all’ergastolo dei coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio nel dicembre 2006 di Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini.

Pur depositando l’atto di revisione, la procuratrice Nanni non manca di sferrare dure accuse al suo sostituto pg, d’altra parte già finito sotto procedimento disciplinare proprio per le modalità di presentazione della sua istanza. Richiesta di revisione giudicata “nel merito infondata” perché mancano i “presupposti” e in particolare le “nuove prove decisive” richieste per una revisione: eppure Nanni, che nei giorni scorsi sembrava orientata a non inoltrate l’atto di Tarfusser, ha ritenuto di andare avanti perché il procedimento “deve essere concluso nella sede competente“. “Quelli che temevano che questa istanza non fosse valutata avevano torto – ha spiegato Nanni -. Su entrambe le questioni, ossia l’ammissibilità e il merito, si esprimerà ora la Corte d’Appello di Brescia“.

La relazione che smentisce Tarfusser

Dunque pur inviando a Brescia l’istanza di Tarfusser, la procuratrice ne fa a pezzi il contenuto. In particolare Nanni sottolinea che le confessioni dei coniugi Olindo e Rosa sono state già ampiamente valutate nelle sentenze, così come hanno retto in sede di giudizio il riconoscimento di Olindo da parte di Mario Frigerio, unico sopravvissuto alla carneficina.

Insomma, nell’istanza del sostituto pg di Milano “non ci sono nuove prove decisive” e non si può si sostenere nemmeno, come ha fatto il sostituto pg, una “falsità in atti” di alcune prove, come la macchia di sangue di Valeria Cherubini sul battitacco dell’auto dei coniugi.

Nanni aggiunge poi che è servito del tempo, prima di decidere cosa fare con l’istanza di Tarfusser, perché si tratta comunque di un “caso complesso e delicatissimo“.

I difensori di Olinda e Rosa

La difesa di Olindo e Rosa, che ha sempre annunciato una sua istanza di revisione a Brescia, potrà ora dunque depositarla, perché i legali stava attendendo che venisse mandata quella di Tarfusser.

Durissimo però il commento sul parere negativo della procuratrice Nanni, definito “assolutamente irrituale perché non previsto dalla legge, che danneggia e pregiudica il diritto dei condannati ad una valutazione serena ed equa”, spiegano all’Ansa gli avvocati Fabio Schembri e Paolo Sevesi.

di: Redazione - 26 Luglio 2023

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