Sparita e uccisa a 8 anni, il prete amico del padre confessa dopo quasi 50 anni

Era un prete, un amico del padre, l’uomo che aveva denunciato la morte della bambina e il pastore che aveva presieduto il funerale. Quasi 50 anni dopo è risolto il caso di Gretchen Harrington, una bambina di otto anni sparita nel nulla a Filadelfia. David Zandstra, 83 anni, ha confessato l’omicidio. L’annuncio è stato dato dall’ufficio del procuratore distrettuale nella contea di Delaware. L’uomo è accusato di omicidio colposo, sequestro di minore, detenzione di strumento del delitto e omicidio di primo, secondo e terzo grado.

Sobborgo di Maple, 15 agosto 1975. La bambina era uscita dalla sua casa di Broomall per andare al gruppo studio sulla Bibbia che frequentava in estate. La Trinity Chapel Christian Reformed Church era lontana meno di mezzo miglio. Chi l’aveva conosciuta l’aveva descritta come una persona solare, gentile, dolce. Una bambina che faceva facilmente amicizia. Gretchen Harrington scomparve nel nulla e venne ritrovata due mesi dopo in un bosco. A causare la morte alcune ferite alla testa.

Zandstra era amico del padre della piccola, pastore della chiesa presbiteriana riformata. Aveva negato di averla vista quel giorno. Era stato lui a denunciare la morte e a presiedere al funerale della bambina. Il caso era diventato un giallo, un caso irrisolto. L’attenzione sulla tragedia era sfumata in tutti questi anni ma non per i genitori della piccola che avevano sempre continuato a cercare la verità. L’ex pastore aveva cambiato più volte casa negli anni. Ha vissuto in New Jersey, in California e in Texas. È stato arrestato in Georgia.

L’anno scorso aveva fornito risposte evasive ai giornalisti Joanna Falcone Sullivan e Mike Mathis che nel libro La tragedia di Gretchen Harrington: rapimento, omicidio e innocenza persi nei sobborghi di Philadelphia avevano ricostruito il giallo. L’uomo non ricordava bene i dettagli del caso e gli autori avevano attribuito quelle mancanze di memoria all’età avanzata. Quello stesso libro aveva messo però gli investigatori sulla pista che ha portato alla confessione.

Non era una novità: anni fa una donna anonima aveva fatto il nome del pastore e la miglior amica dell’uomo aveva raccontato agli investigatori che quando aveva dieci anni il prete era entrato nella stanza dove dormiva per toccarla. E aveva scritto nel suo diario: “Penso che sia stato Mr. Z”. La procura non esclude che altre vittime siano state “sessualmente aggredite da quest’uomo”. L’ex pastore ha confessato dopo l’arresto. Ha raccontato di aver visto la bambina in chiesa e di averla fatta salire sulla sua station wagon e di averla portato in un boschetto poco lontano dove gli aveva detto di togliersi i vestiti. La bambina si era rifiutata. Dopo averla colpita a mani nude aveva provato a coprire il cadavere con dei bastoni.

“Lo processeremo, lo condanneremo e morirà in prigione”, ha detto il Procuratore distrettuale della contea di Delaware Jack Stollsteimer. “E poi dovrà scoprire cosa ha in serbo il Dio in cui professa di credere per coloro che sono così malvagi per i nostri figli”. Il capo del dipartimento di polizia di Marple Township Brandon Graeff ha dichiarato alla conferenza stampa che l’omicidio di Gretchen ha “trasformato questa comunità”. Per i bambini, i genitori, i parenti. “È l’incubo peggiore di ogni genitore – ha detto ai giornalisti l’avvocato della contea di Delaware Jack Stollsteimer – Ha ucciso quella bambina che si fidava di lui, e poi si è comportato da amico della famiglia, non solo durante la sepoltura ma per anni”.

La Christian Reformed Church ha dichiarato lunedì in una dichiarazione di voler “estendere le nostre condoglianze alla famiglia di Gretchen Harrington”. Si legge nella nota della Chiesa: “Riconosciamo di vivere in un mondo distrutto e peccaminoso in cui la violenza può accadere ovunque e può essere esercitata da parte di chiunque, anche all’interno delle nostre chiese e dai leader che atteniamo agli standard più elevati”.