Il caso si riapre?

Scomparsa di Santina Renda, dopo 33 anni possibile svolta da una telefonata: “Sono io”

Cronaca - di Redazione

22 Giugno 2023 alle 17:54

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Scomparsa di Santina Renda, dopo 33 anni possibile svolta da una telefonata: “Sono io”

Santina Renda compirà 40 anni domani, venerdì 23 giugno, ed è forse un caso se proprio in coincidenza col suo compleanno una donna, che vive in un Paese del Nord Europa, ha preso contatto con la Manisco world, l’associazione che si occupa di persone scomparse o vittime di sette, dicendo di riconoscersi nella donna scomparsa a Palermo nel 1990, quando aveva solo sei anni.

Sono passati 33 anni da quel 23 marzo del 1990, giorno in cui Santina scomparve nel nulla mentre giocava a pochi metri da casa, un appartamento nell’ex quartiere Cep del capoluogo siciliano, ora ribattezzato San Giovanni Apostolo.

Una vicenda avvolta dal mistero, con indagini che nel corso degli anni non hanno mai fatto luce su quanto accaduto quel pomeriggio, quando intorno alle 16 scattò l’allarme per il mancato ritorno a casa della bambina.

Tante le piste battute, alcune anche per i pregiudizi dell’epoca e non solo: si pensò inizialmente ad un rapimento ad opera dei Rom, con la comunità locale che invece si mise a disposizione aiutando nelle ricerche della bambina. Quindi l’ipotesi del sequestro di trafficanti di organi o a scopo di estorsione, tesi questa finita rapidamente nel cassetto viste le finanze della famiglia Renda certo non compatibili con un sequestro a scopo estorsivo.

A confessare sarà un abitante del quartiere, Vincenzo Campanella, che tutti chiamano “lo scemo” per alcuni problemi psichiatrici: dirà che la bambina è caduta mentre era in sella al suo scooter, una morte causata da un incidente. Ma non sarà in grado di far trovare il corpo di Santina e non verrà creduto. Due anni dopo, è il 5 febbraio 1992, un secondo bambino del quartiere scompare: si tratta di Maurizio Nunzio, otto anni, cugino di Santina. Lo stesso giorno Nunzio viene trovato morto, col cranio fracassato: anche questa volta Campanella confessa, ma la situazione cambia. Ci sono le prove, i giudici lo ritengono capace d’intendere e di volere e lo condannano a 29 anni di carcere. Per la scomparsa di Santina invece non gli verrà mai contestato nulla.

A distanza di 33 anni, la nuova speranza arriva da questa donna che si è riconosciuta nelle foto della piccola Santina. Un team di esperti coordinati dall’avvocato Luigi Ferrandino, riferisce l’Ansa, si sono collegati con la donna dandole indicazioni per le tecniche di raccolta, conservazione e spedizione del suo materiale biologico. Nelle prossime settimane il materiale genetico dovrebbe arrivare a Roma al laboratorio della dottoressa Marina Baldi per procedere a estrarre il Dna e procedere poi al confronto con il profilo della madre di Santina.

Intanto l’avvocato Giorgia Bagnasco, delegata dallo studio Ferrandino, ha preso contatti con la Procura di Palermo per consegnare i report di alcune attività investigative svolte in proprio per ottenere la riapertura delle indagini su Santina Renda.

di: Redazione - 22 Giugno 2023

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