Il governo fascista

Chi era Luigi Federzoni, il colto tra i gerarchi fascisti

Mussolini gli diede una carica d’onore: la presidenza del Senato. Restò lì fino al 1939. Nel 1943 fu tra i protagonisti della rivolta contro il Duce.

Editoriali - di David Romoli

25 Luglio 2023 alle 19:00

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Chi era Luigi Federzoni, il colto tra i gerarchi fascisti

Luigi Federzoni è nato a Bologna nel 1878. Ha studiato Lettere e poi Giurisprudenza. Si è laureato in letteratura italiana con un maestro d’eccezione: Giosuè Carducci. Studi e politica sono andati di pari passo. Prima della guerra fondò insieme ad Enrico Corradini un movimento politico nazionalista che dopo la marcia su Roma confluì nel partito fascista. Federzoni era un intellettuale e uno scrittore.

Nel 1919 entrò in Parlamento con il partito liberale. Ma aveva idee reazionarie. Mussolini puntò subito su di lui e nel suo primo governo lo nominò ministro delle Colonie, cioè lo mise nel posto nel quale era stato Giovanni Amendola, leader dell’antifascismo liberale e padre di Giorgio. Federzoni qualche anno più tardi diventò ministro dell’Interno, però non aveva buoni rapporti coi fascisti più radicali, in particolare con Farinacci, e in polemica con Farinacci si dimise da ministro. Mussolini gli diede una carica d’onore: la presidenza del Senato.

Restò lì fino al 1939. Nel 1943 fu tra i protagonisti della rivolta contro il Duce. A casa sua, probabilmente, fu redatto l’ordine del giorno Grandi che mise in mora Mussolini e permise al re di arrestarlo. Nel 1944 fu condannato a morte, come gli altri gerarchi ribelli, ma riuscì a rifugiarsi nell’ambasciata portoghese in Vaticano. Dopo la Liberazione di Roma fuggì in Spagna. Nel 1945 fu condannato all’ergastolo dall’alta Corte di Giustizia. Due anni dopo Togliatti decretò l’amnistia e Federzoni tornò in Italia. Morì vent’anni più tardi.

25 Luglio 2023

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