Rende, abbattuti alberi in città: scatta la polemica
Ambiente - di Piero de Cindio
A Rende, in provincia di Cosenza, a pochi passi dall’Università della Calabria nei giorni scorsi si è assistito ad un vero e proprio scempio paesaggistico. Decine di alberi, pini marini, sono stati abbattuti creando indignazione sia tra i residenti che tra i tanti studenti residenti in zona. Molti hanno raccontato sui social di scene che sembravano post apocalittiche con decine di tronchi sull’asfalto e strade assolate e invivibili per il gran caldo.
Due intere file di pini che rendevano la frazione di Quattromiglia un vero e proprio polmone verde della cittadina, non ci sono più. Alberi che erano lì da quasi mezzo secolo. Durante le operazioni di questo incredibile e inaspettato “disboscamento antopico” i passanti increduli sono rimasti sgomenti nel vedere le ruspe abbattere ad uno a uno gli alberi e la protesta ha preso vita contro gli operatori.
Una residente ha denuciato: “Mi sono molto rattristata nel vedere la mia strada e non riconoscerla più mi auguro che la città di Rende possa trovare una soluzione per evitare che questo non accada più”. L’abbattimento di questi alberi, stante alle fonti ufficiali, sarebbe dovuta alla messa in sicurezza del manto stradale divenuto pericoloso a causa delle radici che avrebbero reso la strada dissestata.
La scelta della “soluzione finale” sarebbe stata presa dall’amministrazione rendese, attualmente commissariata lo scorso giugno per “infiltrazioni”. Per capire di più su questa vicenda abbiamo raggiunto telefonicamente Mimmo Talarico, consigliere di opposizione del comune di Rende.
“Da quando si è insediata la giunta Manna ha dimostrato di avere una particolare attenzione e interesse per il taglio degli alberi”. La giunta, infatti, durante la sua amministrazione avrebbe dato il suo benestare anche all’abbattimento di altri alberi ben più solidi e meno “pericolosi” per la viabilità nei pressi dello stadio comunale di Rende e nel Villaggio Europa, altro polmone verde della cittadina calabrese.
“Quella dei pini è un refrain ricorrente perché avrebbero delle radici deboli, quindi più fragili e precari. Però vi è da dire che stanno lì da oltre cinquant’anni” ed aggiunge Talarico “ogni taglio deve essere preceduto da una relazione di un agronomo. I pini a Rende, così come sulla via Appia costituivano un elemento essenziale del paesaggio che non può essere mutato per volontà di un amministratore, tra l’altro poi dichiarato colluso con organizzazioni criminali. Dagli atti emerge che tutto era stato già predisposto, definito dai vecchi amministratori, da quelli che sono stati destituiti. Il Commissario non ha disposto alcun atto amministrativo. Gli atti sono tutti antecedenti all’attuale gestione”.
Dopo il commissariamento della giunta si dovrebbe procedere alle elezioni e Talarico mette in guardia i cittadini: “Sento di dire alla popolazione indignata che prima di esprimere il voto bisogna verificarne la sensibilità: quella ambientale, l’affetto nei confronti della città, bisogna spingere perché questi alberi abbattuti vengano rimpiazzati”.
L’operazione dell’abbattimento dei pini rientrerebbe in un processo di riqualificazione urbana finanziata con i fondi del PNRR e qui Talarico precisa che “uno dei principi ai finanziamenti provenienti dal PNRR è che le missioni non devono arrecare un significativo danno all’ambiente, se questo principio non è rispettato l’Unione Europea, la Commissione europea, sia per i progetti diretti da quelli indiretti, non può procedere al pagamento”.
La domanda che molti cittadini si stanno ponendo in questi giorni è se si sarebbe potuto evitare, soprattutto oggi che il comune è amministrato da un commissario, per Talarico: “Sarebbe stato un po’ complicato. E’ un appalto in fase esecutiva e il comune sarebbe andato incontro a contestazioni da parte della ditta vincitrice”.