Cade in un cantiere e perde la vita, 59enne muore sul lavoro in Campania: è mattanza di Stato

Una strage silente, almeno per le istituzioni. Perché oggi due famiglie stanno urlando dal dolore. Dopo il decesso del giovane Raffaele Vergara (20 anni) è arrivata la notizia dell’ennesima morte sul lavoro. A perdere la vita il 59enne Raffaele Foresta. Quest’ultimo ieri pomeriggio è caduto da un cantiere di San Giuseppe Vesuviano (località vesuviana in provincia di Napoli) e oggi è deceduto a causa delle ferite riportate. La salma è stata sottoposta a sequestro dall’autorità giudiziaria che ha affidato le indagini ai carabinieri di Ottaviano.

Chi è Raffaele Foresta

La vittima era originaria di Roccarainola. Si è trattato della seconda persona morta sul lavoro in un solo giorno. A questo punto in Italia ci troviamo di fronte una vera e propria mattanza di Stato. I decessi sul lavoro sono stati da inizio anno a oggi 503, considerate le stime dell’Unione sindacale di base (Usb). Per il sindacato, 389 di questi sono accaduti durante l’attività professionale, mentre gli altri 112 sono successi in itinere (ad esempio mentre le vittime si recavano sul luogo di lavoro o mentre rientravano a casa o, ancora, a causa del caldo torrido).

I due Raffaele e il loro tragico destino

Vergara era un giovane e promettente calciatore. Aveva 20 anni ed era amato da chi lo conosceva. I suoi sogni e le sue speranze si sono infrante contro un macchinario utilizzato per la macina delle spezie. Proprio i dati relativi ai decessi dei giovani sul lavoro, delineano uno scenario drammatico: in cinque anni – dal 2017 al 2021 – sono stati ben 74 i ragazzi che hanno perso la vita sul lavoro. La maggior parte di loro, 67, aveva un età compresa dai 15 ai 19 anni. Gli altri 7 meno di 14. Numeri riportati nel report “Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro“, di Unicef Italia, pubblicato in occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile.