Il sottosegretario

Concorso esterno per mafia, maggioranza agitata dal ministro Nordio: per Delmastro “non si tocca”

Sul suo caso - l'imputazione coatta per il caso Cospito - il sottosegretario commenta: "La penso esattamente come Meloni". La separazione delle carriere "si farà"

Giustizia - di Redazione Web

15 Luglio 2023 alle 13:33

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Concorso esterno per mafia, maggioranza agitata dal ministro Nordio: per Delmastro “non si tocca”

Per quanto riguarda il concorso esterno in associazione mafiosa “la linea del governo è chiara: non si tocca”. Non proprio chiarissima quindi. Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro conferma le acque agitate all’interno del governo sul reato che per il ministro Carlo Nordio andrebbe “tipicizzato con una norma ad hoc”. Dalle stesse colonne del Corriere della Sera interviene il sottosegretario che un po’ dissimula la confusione sotto il cielo della maggioranza. “Sono contento che abbia precisato che non è l’idea del governo. Ma comunque non ha detto che vuole abolirlo”. Ma quindi: si tocca o non si tocca?

Nordio aveva detto in piazza che “il concetto di concorso esterno è contraddittorio, ecco l’ossimoro, perché se sei concorrente non sei esterno, e se sei esterno non sei concorrente. Naturalmente, tutte queste cose quando le discuti sotto il profilo tecnico ti trovi delle risposte di ordine ideologico, di ordine emotivo. Ecco, noi non vogliamo eliminare, noi sappiamo benissimo che si può essere mafiosi all’interno dell’organizzazione e si può essere favoreggiatori all’esterno dell’organizzazione, ma allora va rimodulato completamente il reato, che in questo momento non esiste né come tassatività né come specificità perché non è nel codice”.

Delmastro ha replicato: “Un corto-circuito logico. Perché il ministro ha detto che non esiste. E semmai che vuole intervenire con una norma ad hoc, che non significa abolire ma tipizzare un reato ad hoc“. Il sottosegretario conferma che “nessuno strumento della lotta alla mafia sarà indebolito da questo governo”. Del Mastro ha assicurato anche che la separazione delle carriere dei magistrati “è da sempre nel programma di centrodestra e lo faremo”. Il sottosegretario ha commentato per la prima volta l’imputazione coatta che la gip di Roma ha ordinato per Delmastro.

Il sottosegretario è indagato per rivelazione di segreto d’ufficio per aver rivelato informazioni, sul militante anarchico detenuto al 41-bis Alfredo Cospito, al deputato collega di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli che le aveva riferite in un discorso alla Camera. Quelle informazioni erano in possesso di Delmastro perché sottosegretario alla Giustizia con delega al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. La Procura di Roma aveva chiesto l’archiviazione per Delmastro a maggio. La gip Emanuela Attura non aveva accolto la richiesta e aveva deciso per l’imputazione coatta.

“Dall’imbarazzo di parlare di una mia posizione personale, che ha qualunque uomo di buonsenso, mi ha tolto la presidente del Consiglio: la penso esattamente come lei”. La premier Giorgia Meloni aveva dichiarato: “Mi ha molto colpito: è sicuramente una questione politica, riguarda un esponente del governo nell’esercizio del suo mandato, nei suoi confronti viene disposta l’imputazione coattiva contro il parere del Pm, tra l’altro di una Procura non abituata a fare sconti e per come la vedo io – ho chiesto quanti sono i casi di imputazione coattiva mi è stato risposto che sono irrilevanti sul piano statistico – credo che il giudice non dovrebbe sostituirsi al Pm formulando l’imputazione quando il Pm non intende esercitare l’azione penale“.

15 Luglio 2023

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