Il caso Cospito

Perché Delmastro andrà a processo, cosa rischia il sottosegretario alla giustizia

Il giudice rifiuta l’archiviazione richiesta dalla Procura di Roma per il sottosegretario indagato per aver rivelato a Donzelli informazioni secretate

Politica - di Frank Cimini

7 Luglio 2023 alle 13:00

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Perché Delmastro andrà a processo, cosa rischia il sottosegretario alla giustizia

Anche se fa parte della fisiologia del processo nei rapporti tra la procura e il giudice arriva a sorpresa dal gip di Roma la decisione di disporre l’imputazione coatta a carico del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro per il quale il rappresentante dell’accusa aveva sollecitato l’archiviazione per il reato di violazione del segreto d’ufficio.

Delmastro aveva rivelato al collega parlamentare di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, particolari relativi alla detenzione di Alfredo Cospito l’anarchico protagonista di un lunghissimo sciopero della fame per protestare contro l’articolo 41bis del regolamento penitenziario, il carcere duro. Nel chiedere l’archiviazione la procura aveva riconosciuto l’esistenza oggettiva della violazione del segreto amministrativo fondando però il tutto sull’assenza dell’evento soggettivo del reato determinato da errore su legge extrapenale.

Secondo il giudice delle indagini preliminari invece la questione è molto diversa in quanto sussiste sia l’elemento oggettivo che quello soggettivo del reato. A questo punto la procura della Capitale è obbligata a formulare la richiesta di rinvio a giudizio sulla quale deciderà il giudice dell’udienza preliminare nei prossimi mesi, probabilmente dopo l’estate. “Siamo stupiti della decisione del gip che ha disposto l’imputazione coatta per Delmastro – spiega Tommaso Foti capogruppo di Fdi alla Camera dei deputati -: siamo sempre stati convinti dell’inesistenza del reato e siamo certi che si arriverà a tale conclusione alla fine del procedimento”.

L’inchiesta era nata da un esposto presentato dai parlamentari di Sinistra Italiana e Verdi. La difesa di Alfredo Cospito aveva sempre considerato la vicenda come interna a un regolamento di conti tra i partiti sulla pelle dell’anarchico detenuto. “Proveremo a capire se ricorrono le condizioni per costituirci parte civile quali danneggiati dal reato”, fa sapere ora l’avvocato Flavio Rossi Albertini, legale dell’anarchico. “Il fatto attribuito al vice ministro è stata infatti l’occasione e il pretesto per la mostrificazione di Cospito quale influencer della mafia. Le sue frasi sono state estrapolate e manipolate in chiave politico-propagandistica e poi poste alla base di un singolare quanto fantasioso patto tra anarchici e mafiosi”.

Tuttavia per Cospito, tornato nel carcere di Sassari dopo essersi parzialmente ripreso dal lungo digiuno, cambia davvero poco in questa vicenda. Resta in attesa che il Tribunale di Sorveglianza di Roma fissi l’udienza per discutere il ricorso contro il 41bis presentato dall’avvocato Rossi Albertini sul quale il ministro Carlo Nordio non aveva risposto. Cospito di recente è stato condannato a 23 anni di reclusione per i pacchi bomba alla scuola dei carabinieri di Fossano mentre aveva completamente scontato la pena per il tentato omicidio ai danni del manager di Ansaldo Nucleare a Genova.

7 Luglio 2023

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