Il dramma continua
Migranti, la pacchia continua ma siamo contenti: w Salvini!
Settantamila sbarchi in sei mesi, tre volte tanto quanti ce n’erano stati nel 2021. Molto bene, ma immagazzinare i bambini alla rinfusa è un’infamia
Politica - di Iuri Maria Prado
Non è colpa del governo di centrodestra se ne sono sbarcati più di settantamila in sei mesi, contro i trentamila nello stesso periodo dell’anno precedente e contro i ventimila nel corrispondente semestre del 2021. Sarebbe molto facile adoperare la propaganda di cui faceva ampio uso chi è ora in maggioranza, sarebbe efficace rimpallargli tutti gli slogan contro le politiche “lassiste” che esponevano i confini nazionali all’invasione dei balordi in cerca di pacchia qui da noi, i giovanottoni tronfi nello sfoggio di scarpe alla moda e smartphone ultimo modello.
Se lo meriterebbero, il rinfaccio: ma come, non era colpa dei governi incapaci o “complici dei trafficanti”? Ecco, questo bisognerebbe dirgli sul muso: allora è colpa vostra, visto che ormai da mesi e mesi al governo ci siete voi. La realtà è che non è proprio colpa di nessuno, se non di queste cose dell’uomo che sono le guerre e la povertà, le cose che irresistibilmente e senza sosta spingono chi sta peggio a tentare di stare meglio cercando altrove rifugio, lavoro e futuro. Ma colpa c’è invece quando, come ieri, novanta minori non accompagnati finiscono, in piena e scandalosa violazione della legge, in strutture inadeguate ad accoglierli.
Come ieri e come già altre volte è accaduto, con l’Italia condannata per non aver rispettato le leggi in materia neppure quando si tratta di minori. Perché siamo a questo punto di inefficienza e disinteresse: un Paese che si presume avanzato, che ha l’ambizione di primeggiare in Europa, che affetta preoccupazioni di tutela dell’infanzia, va in crisi logistica per qualche decina di bambini che sbatte chissà dove “perché non c’è posto”.
Il tutto, si noti, sulla scorta di una propaganda ormai pluridecennale secondo cui occorre “aiutarli a casa loro”, il modo di dire (e di non fare) che alla prova dei fatti rappresenta l’espediente per assolversi dalla responsabilità minima, elementare, che nel frattempo avremmo qui e ora: almeno i bambini, trattarli non si dice bene, ma anche solo rispettando la legge. Macché: li immagazziniamo alla rinfusa dove capita, perché semmai bisogna aiutarli a casa loro.
Si noti che questo aumento degli arrivi non solo era prevedibile: era previsto. Ma ci si è affannati a voler affrontare questo inevitabile sviluppo senza investire e senza chiedere aiuti e soldi all’Europa per ciò che serve, e cioè per accogliere e integrare i migranti: e in buona sostanza chiedendone invece per respingerli in modo efficace e per organizzarne la deportazione. E pure menando vanto di questa ottima politica, come al tempo della “tenuta democratica del Paese” salvaguardata dal finanziamento della soldataglia libica. C’è però da domandarsi di quale eccezionale dotazione abbia bisogno un ordinamento occidentale come il nostro, di quali sontuose premesse strutturali debba essere provvisto, in quali faraoniche politiche di investimento debba impegnarsi per evitare la vergogna di dimostrarsi incapace o indifferente a tal punto, inetto o indisponibile persino ad assistere un gruppo di bambini.
D’accordo che, come insegnava il ministro dell’Interno nella conferenza stampa ai margini delle cataste di morti di Cutro, qui c’è qualche scriteriato che esercita male la potestà di genitore lasciando che il figlio prenda il mare: ma ai bambini lasciati senza le cure cui avrebbero diritto che cosa diciamo? Che hanno il papà cattivo e la mamma degenerata? Quanto all’ipotesi che siano orfani, o magari figli di genitori rinchiusi in un lager, uffa, stai a guardare il capello.
Non dovrebbe esserci bisogno di nessun ausilio comunitario, di nessuna strategia organizzativa, di nessun presidio eccezionale per dare un tetto e un ambiente adatto a pochi bambini che sbarcano qui. Salvo credere che si tratti di piccoli furbacchioni che hanno pure la pretesa di chiederci altro, dopo tutto quello che abbiamo fatto per aiutarli a casa loro. Almeno i bambini, direbbe chiunque. Nemmeno i bambini, invece.