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“Voglio tornare a casa, mi manca mia mamma”, l’appello di Kata è un deepfake: l’ultima macabra tendenza nella cronaca nera

Il video generato con l'Intelligenza Artificiale. Alcuni utenti hanno pensato si trattasse della bambina di 5 anni scomparsa a Firenze, altri che la piccola fosse stata trovata. La Procura ha deciso di setacciare le immagini di tutte le 1.500 telecamere puntate sulle strade di Firenze

Cronaca - di Antonio Lamorte

22 Giugno 2023 alle 10:17 - Ultimo agg. 22 Giugno 2023 alle 10:18

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“Voglio tornare a casa, mi manca mia mamma”, l’appello di Kata è un deepfake: l’ultima macabra tendenza nella cronaca nera

Parla Kata, la bambina di cinque anni scomparsa nel nulla dall’ex albergo occupato Astor a Firenze dove viveva con la famiglia. La piccola lancia il suo appello: “Voglio tornare a casa dai miei genitori, mi manca troppo mia mamma. Vi prego di aiutarmi, se qualcuno ha visto i miei rapinatori contattate le forze dell’ordine. Spero che questo video acceleri il mio ritrovamento, ogni secondo è prezioso, più tempo passa e più è difficile la strada del ritorno”. È chiaro che non si tratta della bambina di origini peruviane ma di un fake: un deepfake generato a partire da una delle foto della piccola che parla grazie all’intelligenza artificiale.

Su queste pagine avevamo scritto di un altro profilo su TikTok che a partire dalle stesse tecnologie dà voce a vittime, protagonisti dei casi di cronaca più nera e più efferata che hanno sconvolto gli italiani. I volti di persone trucidate o violentate che parlano, raccontano brevemente la loro storia anche in maniera lacunosa. Per non dimenticare, promette la pagina. L’effetto è soltanto grottesco e macabro. Sembra l’esplosione di una nuova tendenza, una nuova branchia per quell’attenzione morbosa verso la cronaca nera che i media cavalcano e sfruttano.

Il video di Kata ha già 40mila like e centinaia di commenti su TikTok. Alla fine appare una foto vera della bambina. Alcuni utenti hanno perfino pensato si trattasse di un video autentico, altri hanno colto in qualche modo che la bambina fosse finalmente tornata a casa. Per quanto possano essere spacciate come iniziative mosse dalla più assoluta buonafede, l’effetto resta quello di cavalcare il sensazionalismo, un intrattenimento inquietante, sconcertante. “La tecnologia è ormai alla portata di chiunque – ha detto a RaiNews il professor Antonio Cisternino, presidente del sistema informatico dell’Università di Pisa – Di software e applicazioni che sfruttano in questo modo l’intelligenza artificiale se ne trovano tanti, non è troppo difficile. La qualità non è nemmeno la migliore, viene animato il volto ma l’immagine resta ‘piatta’. Chiunque può utilizzare la tecnologia dell’Ia generativa”.

Katherine Alvarez, madre della bambina di cinque anni, è stata ospite della trasmissione di Rai3 Chi l’ha visto?. “Noi non abbiamo fatto niente di male, aiutateci a trovare nostra figlia. Sono 11 giorni che non la vedo e non la sento. Immaginatevi come mi sento. Per favore aiutatemi a trovarla. Per favore. Ciò che sto passando non dovrebbe accadere a nessuno”. Il palazzo è stato sequestrato, sgomberato, ispezionato dalle forze dell’ordine. Le indagini continuano. La pista principale resta quella del racket degli affitti nella struttura, dove una stanza senza servizi poteva costare anche 800 euro. Il Tirreno intanto ha pubblicato un nuovo video, analizzato anche da Chi l’ha visto?, che mostra scontri, liti e l’assalto a una stanza dentro l’hotel, forse risalente ai giorni prossimi all’aggressione all’ecuadoregno che pur di salvarsi preferì buttarsi dal terzo piano dell’edificio.

Le immagini sono drammatiche, mostrano grandi tensioni tra gli occupanti abusivi. La Procura ha deciso di setacciare le immagini di tutte le 1.500 telecamere puntate sulle strade di Firenze. La ricerca sarà concentrata al giorno della scomparsa, il 10 giugno, e al giorno dopo. Il punto di partenza resta il video della telecamera fissa puntata su via Boccherini che ha ripreso l’ultima immagine di Kata, alle 15:01 in strada, allontanata da ragazzi più grandi. La bambina rientra da sola nell’hotel dopo che sono usciti due adulti. Tutte le sere nel quartiere di San Jacopino sfila un corteo che chiede la liberazione della bambina. “È stato meglio che non l’abbiamo trovata – ha detto la donna dopo le ispezioni nell’ex Astor – Se non l’hanno trovata, ho ancora la speranza che sia viva la mia bambina“.

 

22 Giugno 2023

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