La morte del piccolo Mohammad

Accusare gli israeliani dell’omicidio di un bambino non è antisemitismo e antisionismo

Una lettera di Iuri Prado critica l’Unità e la mette in guardia dall’antisionismo. La nostra risposta e le denunce di Haaretz

Editoriali - di Iuri Maria Prado

20 Giugno 2023 alle 18:00

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Accusare gli israeliani dell’omicidio di un bambino non è antisemitismo e antisionismo

Carissimo amico mio Piero, caro direttore,
ho letto con desolazione il titolo sulla prima pagina dell’Unità di sabato scorso: “Gli israeliani l’hanno ucciso, aveva tre anni”. Ma come sarebbe a dire “gli israeliani”? Non voglio occuparmi delle cronache contrapposte relative alla morte (all’uccisione, va bene) di quel bambino.

Mi avventurerei in una polemica che non desidero, e che ritengo inutile. Ma considero gravemente sbagliato e, soprattutto, estremamente pericoloso accreditare un convincimento purtroppo diffuso, e che un titolo come quello – in modo preterintenzionale, ne sono certo – alimenta con tragica efficacia: e cioè che laggiù sono presi di mira i bambini palestinesi, e che a farlo sono “gli israeliani” che gli sparano alla testa.

Tu sai – chiunque sa, se non è colpevolmente disinformato o vergognosamente disonesto – che non è così. Tu sai che l’uccisione dei civili palestinesi non è mai deliberata, neppure quando avviene nel quadro di operazioni discutibili dell’esercito israeliano. Tu sai che, al contrario, è deliberata l’uccisione dei civili israeliani. Tu sai che nessuno, in Israele, festeggia se viene ucciso un civile palestinese. Tu sai che molti, lì e altrove, invece festeggiano quando i bambini ebrei sono uccisi nelle strade e alle fermate degli autobus e nelle scuole e nelle sinagoghe di Israele e del mondo.

Tu sai che non esiste una scuola ebraica in cui i bambini sono educati a uccidere gli arabi, e sai che tante sono le scuole in cui ai bambini arabi si insegna che è giusto uccidere gli ebrei. Tu sai che i cosiddetti “territori occupati” (e vorrei sapere quanti, tra quelli che usano questa espressione, sanno che cosa siano e dove siano e perché esistano quelle aree), tu sai, dicevo, che quei territori, dove pure si registrano violenze ingiuste e a volte anche delitti delle forze israeliane, non sono pezzi di terra conquistati per capriccio espansionista, ma il risultato di guerre allo Stato degli ebrei, guerre fatte da chi per programma, per costituzione, per atto fondativo ha l’eliminazione di quello Stato, che passa per la soppressione fisica degli ebrei in quanto ebrei.

Tu sai, Piero, che, nei decenni, il palestinese andava in prima pagina se subiva violenza in Israele, non se viveva come un cane ed era massacrato in Giordania, in Siria, in Iraq. Soprattutto, direttore: tu devi sapere che un titolo come quello adoperato l’altro giorno sulla prima pagina di questo giornale ha l’effetto – non l’intenzione, certo – di armare il pregiudizio antisemita che da sempre, almeno da quando il potere arabo era alleato con la belva nazista, si camuffa da neutro capo d’accusa delle politiche “sioniste” e poi punta dritto dritto non contro eventuali errori o perfino crimini di responsabilità israeliana, ma contro il diritto degli ebrei di vivere in quel Paese.

Tu devi sapere che cosa implica (non dico che cosa ha intenzione di dire, ma che cosa implica) quel titolo: che se gli israeliani uccidono i bambini palestinesi in quanto palestinesi, allora gli israeliani devono essere puniti in quanto israeliani. In quanto ebrei è il passo conseguente. Proprio come si insegna ai bambini palestinesi. Proprio come lasceranno intendere gli antisemiti mostrando, a riprova, quel titolo del nostro giornale.

***

Tutte (o quasi) le cose che scrivi, Iuri, probabilmente sono vere. E allora? Avremmo dovuto censurarci per questa ragione e non raccontare di un bambino ucciso dai soldati di Israele? Riconoscere a Israele, per i motivi che tu dici, un trattamento speciale, uno statuto speciale, uno speciale silenzio rispettoso?

Oppure, Iuri, tu contesti la parola “israeliani”? Ma è normalissimo gergo giornalistico. Quando l’aviazione statunitense bombardava il Vietnam, scrivevamo “gli americani”. Quando le truppe di occupazione francesi maltrattavano e torturavano gli algerini e i combattenti algerini, noi scrivevamo “i francesi”. Quando Putin ha fatto invadere l’Ucraina, abbiamo scritto “i russi”. E abbiamo accusato i greci per la strage sull’Egeo, e i giornali stranieri hanno accusato gli italiani per la strage di Cutro.

Del resto, le notizie contenute nell’articolo al quale tu ti riferisci sono quasi tutte di fonte israeliana. E uno dei principali giornali israeliani, il più diffuso, Haaretz, denuncia con grande vigore la persecuzione verso i bambini palestinesi delle autorità israeliane. No, Iuri, l’antisemitismo e l’antisionismo vanno cercati altrove.

PIERO SANSONETTI

20 Giugno 2023

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