Parla l'ex braccio destro
Il futuro di Forza Italia, il ‘de profundis’ di Dell’Utri dopo la morte di Berlusconi: “Nella vita tutto finisce…”
Politica - di Carmine Di Niro
Quale futuro per Forza Italia, dove finiranno le riserve di voto berlusconiane? Nel partito di Silvio Berlusconi, il compianto quattro volte presidente del Consiglio morto lunedì 12 giugno all’età di 86 anni, cresce il gruppo che crede in un futuro non certamente roseo per il partito dopo la scomparsa del suo presidente.
Al fedelissimo del Cavaliere Gianfranco Micciché, che aveva evidenziato subito dopo il decesso dell’ex premier come “Forza Italia non esiste più” dopo la scomparsa di Berlusconi, si sommano le parole di un altro che del Cav. è stato braccio destro per decenni.
“Non ha importanza con chi andrà avanti questo partito. La gente ancora un po’ voterà per Berlusconi. Poi nella vita tutto finisce. Sarà il tempo a darci le risposte”. Sono le parole di Marcello Dell’Utri, cofondatore e amico di sempre di Berlusconi, presente mercoledì ai funerali di Stato.
L’ex senatore a Repubblica parla del futuro del partito e spiega: “Se lui ci assiste dall’alto, come ha detto il vescovo, si può fare di tutto“. Serve un miracolo? “Non parlerei di miracolo. Forza Italia – risponde Dell’Utri – esiste, l’ha fatta lui, Ha creato anche Mediaset che continua a vivere “. Dell’Utri ha poi definito “amici” gli attuali dirigenti del partito “ma io – ha precisato – non mi occupo più di politica. Ci sentiamo ogni tanto. Magari per gli auguri di Natale“, evidenzia l’ex senatore, che ha scontato 4 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa.
La partita sul futuro di Forza Italia, oltre che politica, è soprattutto economica: i figli del Cavaliere accetteranno di sobbarcarsi le fidejussioni per 92 milioni già a carico dell’estinto e passate a loro? Senza quel denaro il partito, molto semplicemente, cesserà di esistere da un giorno all’altro. Il tesoriere Alfredo Messina, anche lui ultraottantenne e proprietario del simbolo, è ottimista: “Il partito deve sopravvivere, lo dobbiamo a Berlusconi”. Le intenzioni della famiglia sono però meno chiare: un ruolo chiave lo avrà certamente Marina Berlusconi, primogenita del Cavaliere e da qualche anno “braccio destro” del padre nelle questioni politiche ed economiche, nel sacro interesse dell’azienda di famiglia.
Il quadro più probabile resta quello di una “sopravvivenza” del partito almeno fino al post Europee del 2024, così da permettere il grande disegno di Giorgia Meloni e Manfred Weber, capogruppo tedesco del Partito Popolare Europeo: l’alleanza a Strasburgo (e Bruxelles) tra Popolari e Conservatori, guidati in Europa proprio dalla Meloni.