Lutto nel mondo della musica
È morto il manager e discografico Matteo Romagnoli, papà de Lo Stato Sociale e di Garrincha Dischi
Aveva 43 anni. La sua creatura discografica protagonista dell'indie e dell'Itpop degli anni 10. Aveva scritto "Una vita in vacanza", il brano con cui Lo Stato Sociale sfiorò la vittoria a Sanremo
Cultura - di Antonio Lamorte

Matteo Romagnoli scopriva band emergenti, soprattutto nell’ambiente della canzone alternativa e del cosiddetto Itpop degli anni dieci, e le coltivava, le portava a pubblici via via più grandi. Era stato anche lui a scrivere Una vita in vacanza, per esempio, il più grande successo de Lo Stato Sociale che aveva prodotto con la sua etichetta. Il manager, produttore e fondatore della Garrincha Dischi, label che negli ultimi anni si era creata un suo posto autorevole e neanche così piccolo nella musica italiana è morto a 43 anni, dopo una lunga malattia. La notizia è stata diffusa sui canali social della stessa Garrincha Dischi e dello Stato Sociale.
“Matteo amava le canzoni, scrivere canzoni. Andare ai concerti, fare i concerti. Collezionare dischi, fare dischi. ‘Uno che se non avesse speso tutti quei soldi in musica avrebbe comprato una casa di proprietà … anche bella grande’. Un visionario capace di tracciare una strada dove una strada ancora non c’era. Matteo ha dato vita ad una scena, scoprendo e producendo con la sua creatura, Garrincha Dischi, alcune tra le band seminali per la scena indipendente italiana. Matteo ha saputo immaginare e creare un nuovo mondo musicale: libero ‘perché, anche se gli altri non ci volevano, noi eravamo convinti che la nostra musica potesse arrivare a tante persone’. Sapeva vedere la bellezza nei difetti e confezionava, a mano e con amore, le canzoni dalla demo (‘che è sempre meglio!’) alla copertina. Matteo ha sempre amato unire le persone, per questo Garrincha rimane una festa”.
Matteo “Costa” Romagnoli aveva cominciato a fare musica con il nome d’arte di Costa!. Garrincha Dischi era stata fondata nel 2008, aveva prodotto tra gli altri artisti come Lo Stato Sociale, gli Ex Otago, gli Extraliscio, La Rappresentante di Lista, Gazebo Penguins, Camillas e L’Orso. Si era inserito in quel grande stravolgimento che la musica italiana ha attraversato dalla fine degli anni Zero fino a oggi, oggi che band e solisti allora considerati di nicchia e a malapena da club arrivano senza troppi patemi anche al Festival di Sanremo.
“Inizialmente volevo fare i dischi miei perché non li voleva fare nessuno – aveva raccontato in un’intervista alla pagina “Sei tutto l’indie di cui ho bisogno” – poi ho iniziato a fare i dischi degli altri che non voleva pubblicare nessuno, poi è arrivato un pubblico innamorato di quei dischi che gli altri non volevano pubblicare e ad un certo punto mi son trovato in un vortice caotico che poi ho riordinato in questa che di lì a poco è diventata una famiglia. Volevo dar risalto ai testi, alla lingua italiana, canzoni pop, per quanto sbilenco e trasversale. Dare voce ad un nuovo pop vero, che non passa in radio, fatto di gente che poi a fine concerto vengono con te a bersi una birra“.
Anche lui, autore di tantissimi brani, aveva contribuito a scrivere Una vita in vacanza, il brano più noto dello Stato Sociale che nel 2018 aveva sfiorato la vittoria all’Ariston. La stessa band bolognese ha ricordato Romagnoli in un post sui social:
“Se questa vita è un inferno
la metteremo su un foglio
ma non ci faremo la spesa
sarà solo un gioco in attesa
che un milione di nuvole passi
e il cuore riprenda il suo corso
Ciao Matteo, ciao Johnny, ciao Mareo, ciao J, ciao Quincy, ciao Romagolo, ciao Gennaro e ciao un altro milione di modi in cui ti abbiamo chiamato in questi anni di vita con te dove ci hai salvato la vita, ci hai sgridato, ci hai amato più di tutti. Senza di te siamo solo 5 stronzi, prima eravamo in 6 ed era molto meglio. Prima eravamo in un milione ed era bellissimo, perché facevi entrare tutti e solo dentro la tua creatura potevano convivere così tanti freak, solo dentro Garrincha è possibile trovare il tuo amore per i difetti e la perfezione. Ora siamo a pezzi, ma da questi pezzi proveremo a costruire qualcosa di IMPUBBLICABILE, che tu, da ovunque sarai, renderai musica”.