Rivoluzione rossonera

Maldini e Massara via dal Milan, i retroscena dietro la cacciata: più poteri al duo Furlani-Moncada e i timori per lo smantellamento

Sport - di Carmine Di Niro

6 Giugno 2023 alle 11:34

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Maldini e Massara via dal Milan, i retroscena dietro la cacciata: più poteri al duo Furlani-Moncada e i timori per lo smantellamento

Rivoluzione rossonera. Si può riassumere così il clamoroso strappo andato in scena nel pomeriggio di lunedì tra Paolo Maldini e Gerry Cardinale: il primo è il direttore dell’area tecnica del Milan, il secondo titolare di RedBird, il fondo americano che detiene le quote di maggioranza del club.

Un faccia a faccia durato poco più di mezz’ora in un hotel di corso Venezia ha sancito il clamoroso divorzio tra Maldini, Frédéric Massara, direttore sportivo e uomo-ombra della bandiera milanista, e appunto il proprietario del club reduce da una annata chiusa al quarto posto in Serie A e la semifinale di Champions League.

Il bilancio della coppia Maldini-Massara negli ultimi tre anni parla di un secondo posto, uno Scudetto, una semifinale di Champions e la terza consecutiva qualificazione al più importante torneo per club del mondo: eppure a Cardinale non è bastato per confermare il duo alla guida tecnica-sportiva del club.

Inconciliabili le divergenze sulle strategie future dei rossoneri: da una parte Maldini ha rivendicato per sé maggiore autonomia decisionale e un budget mercato più ampio, dall’altra Cardinale punta ad una maggiore collegialità, ma soprattutto avrebbe bocciato i risultati sportivi e di mercato del duo Maldini-Massara, con i 35 milioni investiti la scorsa estate nel giovane centrocampista belga Charles De Ketelaere, protagonista di una stagione a dir poco anonima, e l’ingaggio del connazionale Divock Origi, arrivato a costo zero per dare una mano in attacco ad Olivier Giroud ma a sua volta bocciato alla prova del campo.

Nulla di ufficiale, ma al posto di Maldini e Massara l’intenzione è quella di promuovere a direttore dell’area tecnica e direttore sportivo due ‘interni’: la gestione del mercato passerà nelle mani di Giorgio Furlani, amministratore delegato del club dallo scorso novembre e uomo di ‘area Elliot’, azionista di minoranza del club, mentre Geoffrey Moncada, 37enne capo dello scouting milanista, prenderà il posto di Massara. A dare una mano potrebbe esserci anche Hendrik Almstadt, consulente tecnico prediletto da Gordon Singer di Elliot, cioè dal responsabile del ramo del fondo Elliott applicato al calcio.

Cardinale inoltre da sempre sottolinea di credere in un mercato fondato sul “moneyball”, ovvero puntando su giocatori selezionati in base all’analisi di dati e statistiche avanzate: in questo senso andrà letta una eventuale presenza maggiore di Billy Beane, guru del player-trading che già collabora con RebBird e che ha rivoluzionato il baseball (ispirando un film di successo con Brad Pitt).

Sullo sfondo c’è però una questione non di poco conto: secondo un retroscena di Repubblica nella serata di lunedì, quando è filtrata la notizia della rottura tra club e Maldini, le stelle rossonere si sono infuriate. Rafael Leao, il fenomeno portoghese recentemente arrivato al rinnovo da 5 milioni di euro fino al 2028, su Twitter si è limitato a pubblicare una emoji che esprime perplessità.

Stato d’animo condiviso dal terzino francese Theo Hernandez, primo colpo di mercato di Maldini e legato con l’ex dt da un rapporto molto forte, mentre sullo sfondo c’è anche la questione del rinnovo del portiere Mike Maignan, che alla luce di questa situazione si fa sempre più complicato. I timori, soprattutto dei tifosi, è che senza una strategia chiara e rassicurazioni da parte del club, alcuni dei calciatori più importanti possano chiedere un trasferimento nella prossima finestra di mercato.

La rottura di lunedì arriva comunque al termine di un rapporto complicato tra Maldini e Cardinale: già lo scorso anno il dt aveva firmato un rinnovo biennale all’ultimo giorno prima del termine del contratto, dopo infinite trattative proprio sui poteri da garantire alla bandiera del club. Il flop del mercato della scorsa estate appare più come una occasione colta al balzo dalla proprietà americana per ‘fare fuori’ un personaggio a suo modo “scomodo” e certamente ingombrante: a Maldini, nonostante gli errori dello scorso calciomercato, vanno riconosciuti infatti i meriti di aver fatto uscire dalle sacche della mediocrità il club dopo la gestione ‘cinese’ del duo Fassone-Mirabelli, valorizzando calciatori acquistati come scommesse e portati sul tetto del campionato di Serie A.

6 Giugno 2023

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