L'attaccante svedese

L’addio al calcio giocato di Zlatan Ibrahimovic

Il saluto di uno degli attaccanti più forti al mondo degli ultimi decenni. L'omaggio al San Siro. "Negli ultimi 10 giorni mi sono detto 'basta', devi essere orgoglioso, accettare e finire bene. Ci vediamo in giro se sarete fortunati"

Sport - di Antonio Lamorte

5 Giugno 2023 alle 11:52

Condividi l'articolo

L’addio al calcio giocato di Zlatan Ibrahimovic

Zlatan Ibrahimovic ha dato l’addio al calcio giocato domenica 4 giugno allo Stadio San Siro di Milano. Ibrahimovic ha 41 anni, svedese di origini jugoslave, è stato uno degli attaccanti più forti al mondo degli ultimi anni. Ha chiuso la sua carriera al Milan, dov’era tornato dopo anni dalla prima esperienza in rossonero e dove aveva contribuito con la sua personalità a costruire la squadra che sarebbe tornata a vincere il campionato nella stagione 2021/2022. “Godbye”, la scritta che è apparsa nella scenografia della Curva Sud dello stadio.

Passerella rossa, dirigenza e staff, due ali di calciatori rossoneri, al centro del campo. A Ibrahimovic è stata donata una maglia con il numero 11, le immagini di alcune sue giocate in rossonero sono state proiettate sui maxischermi dello stadio. “Non respiro, non va bene. È arrivato il momento di dire ciao al calcio, non a voi – ha detto l’attaccante svedese visibilmente commosso alla fine della partita con l’Hellas Verona – Mi avete fatto sentire a casa, sarò milanista per tutta la vita. Qui in questo stadio porto dentro tanti ricordi e tante emozioni. La prima volta che sono arrivato al Milan mi avete dato felicità, la seconda amore. Voglio ringraziare la mia famiglia e tutti quelli vicino a me per la pazienza, poi voglio ringraziare la mia seconda famiglia, i giocatori. Ringrazio il mister e lo staff per la responsabilità, i dirigenti per l’opportunità. E da ultimo, ma non per importanza, voglio ringraziare i tifosi”.

Alcune voci negli ultimi mesi volevano l’attaccante alla ricerca di un’altra squadra. Lui stesso ha confermato ieri l’addio definitivo al calcio giocato. Era esploso come talento all’Ajax, squadra di Amsterdam, che l’aveva prelevato dal Malmö. Dagli olandesi era sbarcato in Italia alla Juventus. È passato negli anni all’Inter, al Paris Saint-Germain, al Manchester United, al Barcellona, ai Los Angeles Galaxy. La sua prima esperienza al Milan tra il 2010 e il 2012, dov’era arrivato e aveva vinto alla prima stagione lo Scudetto. I rossoneri sono tornati a vincere il Campionato undici anni dopo, proprio dopo il ritorno dell’attaccante.

Ibrahimovic nella sua carriera ha vinto 11 titoli nazionali, tre coppe europee (ma non la Champions League) e altre 17 coppe nazionali. Ha giocato la sua ultima partita contro l’Udinese, lo scorso 18 marzo, segnando anche un gol. “La società non sapeva della mia decisione sul mio futuro. Da domani sarò un uomo libero. È stata una carriera molto lunga e sono orgoglioso di questo”, ha aggiunto in conferenza stampa. “Ora arriva un nuovo capitolo della mia vita. La giornata è iniziata con la pioggia, quindi anche Dio era triste. L’emozione è fortissima, oggi sembravo uno zombie che non parlava e non scherzava. Tre mesi fa ero in panico per l’idea del ritiro, mentre oggi la accetto. Sono comunque un po’ triste, ho giocato a calcio per tutta la vita. Grazie al calcio sono diventato uomo”.

“Troppe emozioni oggi, sono Superman ma anche Superman ha un grande cuore. Quando ho deciso? Negli ultimi 10 giorni mi sono detto ‘basta’, devi essere orgoglioso, accettare e finire bene. Purtroppo non potevo essere in campo ma questo è un ricordo per tutta la vita”. Ibrahimovic non ha specificato se continuerà a lavorare nel mondo del calcio. Lavora già come testimonial di diversi brand. “Ci vediamo in giro se sarete fortunati, forza Milan”.

5 Giugno 2023

Condividi l'articolo