Il caso del cappellano
Chi è don Mattia Ferrari, il prete di Mediterranea minacciato online
Attivisti hanno scoperto chi si nasconde dietro l’account da cui partono le intimidazioni
Il lavoro di cinquanta attivisti ha fatto sì che non sia più anonima l’identità del profilo Twitter da cui sono partite intimidazioni contro don Mattia Ferrari, il cappellano della Ong Mediterranea Saving Humans minacciato per aver denunciato i lager in Libia. Oggi il nome sarà reso pubblico. Alla procura di Modena che sta indagando sulle minacce al religioso il nome è stato già dato.
Si tratterebbe di una persona con legami stretti sia con il Parlamento europeo sia con Frontex, l’agenzia europea che pattuglia il mare dal cielo. Da quell’account sono state diffuse anche foto scattate da droni usati da Frontex. Dai pm era stata chiesta la chiusura delle indagini per l’impossibilità di riuscire a individuare l’autore delle minacce, richiesta respinta dal gip che ha invece chiesto un supplemento di istruttoria. Quel che non trovavano i pm l’hanno trovato gli attivisti di JL Project che, dopo aver esaminato 16.000 post dell’account Twitter, hanno scovato tre suoi passi falsi. Da quelli sono riusciti a risalire al suo nome.