Il blitz della maggioranza

Pnrr, Meloni mette il bavaglio alla Corte dei Conti

Il testo che vuole limitare i poteri di controllo contiene due norme diverse riguardanti le prerogative di vigilanza della Corte

Politica - di Giulio Seminara

1 Giugno 2023 alle 13:30

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Pnrr, Meloni mette il bavaglio alla Corte dei Conti

Ieri pomeriggio con un blitz la maggioranza ha presentato un emendamento al decreto legge sulla pubblica amministrazione che di fatto vuole limitare i poteri di controllo della Corte dei Conti. Il testo contiene due norme diverse riguardanti le prerogative di vigilanza della Corte. La prima consiste nella proroga di un anno dello scudo erariale che consente di contestare il danno erariale ai funzionari pubblici solo nei casi più importanti.

L’altra norma invece vorrebbe escludere la Corte dei Conti dal controllo concomitante sul Pnrr. In questo modo si priverebbe la Corte della facoltà di vigilanza e intervento in itinere sulle spese derivanti dal Piano di ripresa. Per il Partito Democratico di tratta di una “lesione” e di una “alterazione dell’equilibrio dei poteri dello Stato”. Mentre la premier Meloni così ieri spiegava la linea del governo: “Il nostro obiettivo è chiaro: ottimizzare al meglio l’occasione che arriva dal Pnrr, compiendo scelte strategiche, chiare ed efficaci, velocizzando al massimo le procedure e garantendo che le risorse possano arrivare a terra”.

Nello specifico il controllo concomitante può essere chiesto dal Parlamento e, stando al sito della Camera, ha “l’obiettivo di intervenire in itinere durante l’attuazione di un piano, programma o progetto, esercitando un’azione acceleratoria e propulsiva dell’azione amministrativa e assicurando, al contempo, il corretto impiego delle risorse rimesse alla gestione pubblica”. In pratica l’emendamento impedirebbe l’esercizio di controllo sugli oltre 191 miliardi di euro in arrivo anche ai parlamentari, oltre ai magistrati. Il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia ha spiegato la rabbia delle opposizioni: “E’ un emendamento vergognoso e inaccettabile che intende sottrarre alla Corte il controllo e la verifica sull’utilizzo delle risorse del Pnrr. Inaccettabile perché toglie a Camera e Senato, la possibilità di chiedere alla Corte la verifica, tramite una relazione, dell’iter dei progetti. Siamo di fronte ad alterazione dell’equilibrio dei poteri e ad una riduzione delle prerogative parlamentari che non è sopportabile”.

Sulla stessa linea il segretario di + Europa Riccardo Magi, secondo il quale il governo è stato “scandaloso” e ha compiuto “un attacco frontale a chi dovrebbe verificare che i soldi dell’Ue non vengono sperperati”. Dopo la presentazione dell’emendamento rappresentanti di Pd e M5s hanno protestato dentro le commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera. Nelle stesse ore il ministro per gli Affari Europei, il Sud e il Pnrr Raffaele Fitto ha provato a minimizzare la questione.

Sullo scudo erariale l’esponente di Fratelli d’Italia ha detto che il governo si è solo limitato a “prorogare” una “decisione presa da Conte e poi rinnovata da Draghi”, mentre ha proprio negato lo scontro con i magistrati contabili: “Lo scontro si fa in due. Non c’è nessuno scontro con la Corte dei conti. Abbiamo massimo rispetto nella Corte”. Per poi però aggiungere “ma anche il governo chiede un analogo rispetto”. La verità è che lo scontro sul Pnrr tra governo e Corte è iniziato giorni fa e secondo l’associazione dei giudici contabili mette a repentaglio “l’autonomia e l’indipendenza della Corte”. Oggi ci dovrebbe essere un incontro a Palazzo Chigi tra rappresentanti dell’esecutivo e della Corte. Chissà se ci sarà il disgelo o il nuovo round di un duello duro, tra “poteri dello Stato”.

1 Giugno 2023

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