L'ex mezzofondista

Flavia Ferrari si accascia a terra e muore nel parco: era stata anche in Nazionale

Aveva 24 anni. Aveva partecipato a diverse maratone prima dell'addio a causa di problemi cardiaci. Il giorno prima era stata dimessa dall'ospedale

News - di Redazione Web

1 Giugno 2023 alle 11:47

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Foto da Instagram
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Flavia Ferrari ha sofferto un malore mentre correva nel Parco di Tor Tre Teste a Roma. Aveva 24 anni, era stata mezzofondista anche convocata nelle giovanili della Nazionale italiana. Non c’è stato niente da fare per lei, non ha potuto fare niente il personale di un’ambulanza Ares intervenuto sul posto. Sulla morte indagano i carabinieri della compagnia Casilina.

A far scattare l’allarme alcuni passanti che hanno visto la 24enne accasciata a terra. Ferrari faceva jogging da sola, di mattina presto, erano circa le sette di ieri mercoledì 31 maggio. In passato aveva partecipato a diverse maratone nel 2017 con l’Italia. Non si era mai staccata dallo sport e dall’atletica, nonostante non potesse più praticare a livello agonistico. Due anni dopo infatti era arrivata la drammatica scoperta: gravi problemi cardiaci le avevano impedito di continuare la sua carriera agonistica.

“La 24enne si era ritirata – ha ricordato la Fidal, Federazione Italiana di Atletica Leggera – tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 dall’atletica a livello agonistico (che praticava con addosso la maglia della Studentesca Rieti), per poter curare alcuni seri problemi di salute che non le avevano permesso di continuare l’attività sportiva come l’aveva sempre fatta. In un lungo post sui social aveva spiegato tutto, annunciando a tutto il mondo sportivo che tanto amava sin da bambina, la sua decisione obbligata di lasciare l’atletica”.

Alla tragedia si aggiunge il rammarico per quello che la 24enne raccontava nel suo ultimo post sui social. “Dimessa!!! Quelli appena trascorsi sono stati due mesi molto duri. Sono consapevole che il mio percorso non finisce qui, che la strada da fare è ancora lunga e che potranno presentarsi delle difficoltà, ma mi piace pensare che il peggio sia alle spalle. Volevo dire grazie a tutte le persone che in questi due mesi mi hanno chiamato o scritto per tirarmi su di morale o per una semplice parola di conforto, sono grata per tutto l’affetto ricevuto”.

Qualche mese fa era stata ricoverata all’ospedale San Raffaele di Milano per la rimozione di un defibrillatore sottocutaneo che non funzionava più bene che era stato sostituito da un altro tradizionale. A chiarire la ragione della tragedia l’autopsia, disposta dalla magistratura, che sarà condotta sul corpo della ragazza nei prossimi giorni al policlinico di Tor Vergata, presso l’Istituto di medicina legale.

1 Giugno 2023

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