Meloni vuole i fondi Ue
Alluvione in Emilia Romagna, dal governo 100 milioni subito col CdM: no ai fondi del Pnrr, per la ricostruzione fino a 8 miliardi
Cronaca - di Redazione
Sul piatto martedì ci saranno tra i 100 e i 200 milioni di euro da spendere nell’immediato. È questo il primo aiuto che arriverà dal governo alle popolazioni dell’Emilia Romagna devastate dal maltempo e dalle alluvioni e frane che hanno colpito il territorio, in particolare nelle province di Ravenna, Cesena e Forlì, da parte del governo Meloni.
La premier Giorgia Meloni rientrata in anticipo dal G7 giapponese di Hiroshima si è recata ieri nelle aree più danneggiate dalle piogge record ed ha incontrato il presidente della Regione Stefano Bonaccini: proprio quest’ultimo verrà nominato commissario per l’emergenza.
- Meloni nella Romagna alluvionata, il sopralluogo tra i cittadini: “Dalla crisi rinasciamo più forti, no a fondi del Pnrr”
- Alluvione in Emilia Romagna, la conta dei danni: dall’agricoltura al turismo, persi fino a 5 miliardi
- “Assurdo negare il cambiamento climatico: sull’ambiente la politica latita e il governo butta 14 miliardi per il Ponte”, l’accusa di Realacci
Dopo il sopralluogo nell’Emilia la presidente del Consiglio è tornata a Meloni per preparare assieme ai ministri competenti l’atteso Consiglio dei ministri di martedì: a Palazzo Chigi c’è una lista dei comuni più colpiti su cui si agirà con la cifra che l’esecutivo metterà a disposizione subito, dopo i dieci milioni già stanziati per la prima emergenza del 4 maggio scorso, ma il “piatto forte” sarà la ricostruzione.
Le stime sono importanti: per il Resto del Carlino si aggirano attorno agli 8 miliardi di euro, un vero e proprio Piano Marshall. La precedenza sarà data alle case: molte rischiano infatti di essere abbattute per l’effetto dei danni provocati dal maltempo.
Anche perché i circa 100 milioni che il governo metterà a disposizione col CdM di martedì ovviamente non basteranno: tra primi aiuti per il settore agricolo, scuole e strade i fondi si esauriranno in un attimo. E dalla Regione Bonaccini ha subito chiarito che servirà più di un miliardo di euro di interventi, oltre ai “rimborsi al 100%” perché “c’è gente che ha perso tutto”.
Il decreto di martedì sarà in effetti un tampone: i primi provvedimenti serviranno per le emergenze più gravi, oltre che per esentare aziende e cittadini dal pagamento delle imposte. Secondo il Corriere della Sera l’ipotesi al vaglio dell’esecutivo è il congelamento fino al 31 dicembre dei versamenti erariali e tributari, dall’Imu all’Iva. Alle imprese sarà reso gratuito l’accesso ai prestiti del Fondo Centrale per le Imprese alle quali le aziende si sono affidate anche durante la pandemia di Covid.
C’è quindi la questione delle coperture. La premier Meloni ha già bocciato l’ipotesi di ricorrere ai fondi del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza: le risorse, le parole di Meloni domenica, “vanno usate nel modo migliore” ma “in questa fase” è “necessario l’uso di altri fondi”. L’ipotesi è quella di utilizzare il Fondo europeo di solidarietà per le emergenze: per accedervi però serve una accurata mappatura dei danni.