Donne bandite da parrucchieri e centri bellezza: l’ultimo divieto dei talebani in Afghanistan

Niente più centri bellezza e neanche parrucchieri. Donne bandite, in Afghanistan, da queste attività dedicate alla cura estetica della persona. Lo ha deciso il governo che è tornato a insediarsi a Kabul nell’estate del 2021, dopo il ritiro delle forze statunitensi trattato in Qatar, vent’anni dopo l’ultimo regime sollevato proprio dalle forze occidentali dopo gli attentati dell’11 settembre. La notizia è stata comunicata da un portavoce del ministero per la prevenzione del vi io e la promozione della virtù, Mohamed Sadeq Muhajir che ha detto che i negozianti hanno un mese di tempo per adempiere alla misura.

“Una volta che saranno chiusi, segnaleremo il motivo ai media”, ha detto il portavoce, citato da AFP. Parrucchieri e saloni di bellezza erano stati chiusi già durante quel primo regime tra il 1996 e il 2001. Le attività erano tornate dopo l’invasione del Paese a guida Washington. Dopo il ritorno al potere a Kabul, molte attività erano rimaste aperte ma in alcuni casi le vetrine dei negozi erano state oscurate e le immagini pubblicitarie che ritraevano donne rimosse.

I talebani, dal loro ritorno, hanno già vietato alle donne lo studio e il lavoro dopo i dodici anni, la frequentazione di luoghi pubblici, la guida, la possibilità di percorrere lunghe distanze senza un uomo al loro fianco, lo sport. “Non credo che alle donne sarà permesso di giocare a cricket perché non è necessario che le donne giochino a cricket”, aveva detto Ahmadullah Wasiq, della Commissione cultura nel nuovo governo. “Le loro facce e corpi potrebbero essere non coperti siamo nell’era dei media, ci saranno foto e video, e poi la gente le guarderà. L’Islam e l’Emirato Islamico non consentono alle donne di praticare sport in cui vengono esposte”.

Le donne sono inoltre obbligate a indossare il burqa, la copertura integrale di tutto il corpo, compreso il volto.