La Spezia

Nata bambina, oggi è un bambino, ha 13 anni: la sentenza approva il cambio sesso, mai così presto in Italia

La sorella si era accorta dei tratti e orientamenti sempre più maschili della gemella. "Piena consapevolezza circa l'incongruenza tra il suo corpo e il vissuto d'identità". La vicenda destinata a far discutere

News - di Redazione Web

22 Dicembre 2025 alle 12:36

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FOTO DA PIXABAY (MabelAmber)
FOTO DA PIXABAY (MabelAmber)

È destinata a far discutere la sentenza del Tribunale di La Spezia che ha attribuito il sesso anagrafico maschile a una bambina nata biologicamente femmina. Non era mai stato concluso un percorso di transizione dal genere femminile a quello maschile con un bambino così giovane, appena 13 anni, un percorso definito “consapevole” dal tribunale. Il procedimento si è svolto nel rispetto dei principi di legge e della riservatezza, ribadendo il ruolo centrale dell’interesse del minore e della sua salute complessiva, intesa come benessere fisico, psicologico e sociale. La storia era stata riportata dal quotidiano Il Resto del Carlino.

Il percorso era cominciato nel 2021, la famiglia ligure aveva chiesto la rettifica del nome nell’atto di nascita. Secondo la ricostruzione del quotidiano, sarebbe stata la sorella gemella ad accorgersi, anno dopo anno, dello sviluppo della sorella con tratti e orientamento sempre più maschili. “È stato naturale riconoscerlo proprio come lui stesso si è riconosciuto: un bambino”. Per i periti del tribunale la bambina “si identifica stabilmente come maschio, con espressione di genere coerente e continuativa sin dall’età prescolare, avendo mostrato preferenze ludiche, modalità relazionali e portamenti tipici del genere maschile”.

Il tribunale, considerando “il percorso psicoterapico seguito con costanza, le terapie ormonali praticate con successo e la matura gestione del disagio sociale conseguente al processo di cambiamento” ha accolto il ricorso presentato alla Procura dai genitori assistiti dall’avvocato viareggino Stefano Genick “nella convinzione che (l’adolescente) abbia maturato una piena consapevolezza circa l’incongruenza tra il suo corpo e il vissuto d’identità come fino ad ora sperimentato” così “da consentirle di concludere, altrettanto consapevolmente un progetto volto a ristabilire irreversibilmente uno stato di armonia tra soma e psiche nella percezione della propria appartenenza sessuale”.

Il Tribunale ha così disposto la rettifica dell’atto di nascita e il riconoscimento del nome elettivo. Proprio lo stato di armonia tra soma e psiche esplicitata dalla sentenza è un passaggio centrale che argomenta la solidità del percorso di transizione verificato anche tramite perizie medico-legali disposte dalla Procura. L’adolescente è stato seguito da un’équipe multidisciplinare. La disforia di genere sarebbe affiorata già nell’infanzia, la famiglia si è rivolta al centro di andrologia ed endocrinologia dell’Ospedale di Careggi. È stata avviata una terapia farmacologica a base di triptorelina per sospendere temporaneamente lo sviluppo puberale che avrebbe ridotto “significativamente il disagio psicologico legato allo sviluppo puberale, permanendo limitati elementi di sofferenza per l’impossibilità di essere riconosciuta nei contesti ufficiali come maschio”.

“Questa sentenza storica in termini di precedente – ha dichiarato l’avvocato al quotidiano Stefano Genick – è il riconoscimento di un percorso di affermazione, ed è molto importante data anche la giovane età. A 13 anni la sua identità di genere è già consolidata, come hanno potuto accertare anche le perizie medico-legali disposte dalla Procura”. Per Gay.it “in un contesto nazionale in cui il confronto sull’identità di genere è spesso segnato da contrapposizioni ideologiche, la vicenda di La Spezia racconta invece un altro approccio: quello di un lavoro congiunto tra istituzioni, sistema sanitario e famiglia, orientato alla tutela della persona e alla riduzione della sofferenza. Non una forzatura né una corsa verso decisioni affrettate, ma un percorso di accompagnamento costruito nel tempo, fondato sull’ascolto, sulla competenza e sul rispetto dell’identità di un adolescente che ha dimostrato consapevolezza e lucidità nel riconoscersi”. A fare la differenza in questo caso, il particolare che di solito porta a queste decisioni dopo i 18 anni.

22 Dicembre 2025

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