Messina
Ucciso per sbaglio davanti a un bar, Giuseppe Di Dio aveva 16 anni: chi sono i tre arrestati, il padre e due figli
I colpi esplosi ad altezza d'uomo davanti a un locale affollato, ferito anche un 20enne. La vittima "colpevole solamente di essersi trovato nel posto e nel momento sbagliato"
Cronaca - di Redazione Web
Non era Giuseppe Di Dio il destinatario del raid che lo ha ucciso, all’improvviso, davanti al locale in provincia di Messina dove stava passando il suo sabato sera. Almeno quattro i colpi esplosi in mezzo ai gruppi di adolescenti che affollavano il locale e che hanno scatenato il panico a Capizzi. Di Dio aveva soltanto 16 anni. Arrestati un 20enne, già noto alle forze dell’ordine, con il padre e il fratello accusati di averlo accompagnato nella spedizione. In corso le indagini per chiarire la dinamica dell’omicidio.
Al locale erano radunate una serie di comitive, alcuni erano in attesa di una festa di compleanno. Chi ha sparato sarebbe sceso dall’automobile con la pistola in mano. “Chi cerchi non è qua”, gli avrebbero risposto quando quello aveva urlato il nome del ragazzo che cercava. Per vecchie ruggini, a quanto pare. Almeno quattro i colpi esplosi, alcuni ad altezza d’uomo. Anche un 22enne è rimasto ferito, colpito di striscio e portato all’ospedale di Nicosia. Non è in pericolo di vita. Di Dio è morto poco dopo essere arrivato in guardia medica, è rimasto ferito al collo. Sarebbe morto dissanguato. Era uno studente dell’istituto alberghiero, la comunità sconvolta dall’accaduto ne parla come di un bravo ragazzo. Sulla salma della vittima verrà condotta l’autopsia.
- Paolo Taormina ucciso da un colpo di pistola alla nuca, il padre: “Voglio incontrare Maranzano, voglio chiedergli perché”
- Omicidio di Paolo Taormina, Gaetano Maranzano e la rappresentazione lombrosiana dell’assassino
- Omicidio di Palermo, la “confessione” di Gaetano Maranzano: “Scriveva a mia moglie con profili falsi, mi ha sfidato e ho sparato”
- Monreale, terzo fermo per la strage: il secondo killer incastrato da testimoni e post della fidanzata di una vittima
Il ragazzo fermato per omicidio, tentato omicidio, detenzione abusiva di armi, detenzione di arma da fuoco clandestina, lesioni personali e ricettazione si chiama Giacomo Frasconà Filaro. Il padre e il fratello hanno 18 e 48 anni, anche loro con precedenti. Tutti fermati poche ore dopo dai Carabinieri del comando provinciale di Messina. Recuperata e sequestrata l’arma del delitto, una pistola con la matricola abrasa. Perfino il sindaco Leonardo Giuseppe Principato Trosso parla di “una tragedia assurda, in parte annunciata” che “ha spezzato la vita di un ragazzo di appena 16 anni, Giuseppe Di Dio, attinto da un colpo di arma da fuoco in una serata che doveva essere di festa, da un giovane ventenne del luogo, già noto alle forze dell’ordine, senza alcuna motivazione”.
“La nostra comunità è stata attaccata nel modo più violento e vile che potevamo immaginare. Le istituzioni non sono riuscite a tutelare la nostra comunità ed evitare il peggio, questo è l’animo di un sindaco che già tempo addietro ha segnalato la necessità di maggiore attenzione per il proprio territorio ed oggi chiede giustizia a gran voce. L’intera comunità è sconvolta, attonita e si stringe con profondo dolore e affetto attorno alla famiglia di Giuseppe Di Dio colpevole solamente di essersi trovato nel posto e nel momento sbagliato”.
“Confidiamo che la giustizia faccia pienamente il suo corso. Il nostro Ente ha messo già a disposizione dell’autorità giudiziaria le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti in zona. Si rimane a completa disposizione della stessa, affinché venga fatta piena luce e giustizia su quanto accaduto. Ogni altra parola e commento, da qualsiasi altra fonte proveniente, in questo momento risulterebbero superflui e fuorvianti. Oggi Capizzi è unita nel dolore, nel silenzio e nel ricordo di Giuseppe. Non si piegherà alla violenza e reagirà con unità e fiducia nelle istituzioni”.
Anche la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato di “un delitto assurdo e spietato. Giuseppe, 16 anni, ucciso per errore davanti a un bar nel Messinese. Dolore e rabbia per una vita innocente strappata alla sua famiglia. Mi auguro che la giustizia sia rapida e severa verso i responsabili di questo orrore. Il mio sentito cordoglio alla famiglia e alla comunità sconvolta da questa tragedia”. Appena qualche settimana fa, Paolo Taormina era stato ucciso in una dinamica non troppo dissimile mentre cercava di sedare una discussione presso il suo locale a Palermo. Aveva 21 anni, arrestato Gaetano Maranzano. A Monreale, lo scorso maggio, in una sparatoria erano stati uccisi Massimo Pirozzo, Salvo Turdo e Andrea Miceli.
Un delitto assurdo e spietato.
Giuseppe, 16 anni, ucciso per errore davanti a un bar nel Messinese.
Dolore e rabbia per una vita innocente strappata alla sua famiglia.
Mi auguro che la giustizia sia rapida e severa verso i responsabili di questo orrore.
Il mio sentito cordoglio…— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) November 2, 2025