La minaccia

Dazi, il ricatto di Trump al Brasile di Lula: rialzo al 50% se non verrà chiuso il processo contro l’amico Bolsonaro

Esteri - di Carmine Di Niro

10 Luglio 2025 alle 11:36

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Donald Trump assieme all’ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro
Donald Trump assieme all’ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro

I dazi come arma di ricatto, economica ma soprattutto politica. La “guerra commerciale” di Donald Trump contro i Paesi esteri, dall’Unione Europea alla Cina, passando per i vicini Canada e Messico, ma coinvolgendo anche Asia e Africa, colpirà anche il Brasile.

Una mossa in parte sorprendente, considerando che il deficit commerciale tra i due Paesi è chiaramente a favore di Washington: per Brasilia la bilancia commerciale dal 2008 è negativa con gli Stati Uniti, ovvero il Paese oggi guidato da Lula importa più prodotti di quanti ne esporti.

La minaccia di imporre dazi al 50% sulle merci brasiliane, contenuta in una lettera diffusa da Donald Trump e indirizzata al governo brasiliano, ha infatti un valore esclusivamente politico e rappresenta una ingerenza totale nei processi politici e giudiziari di un Paese straniero.

Alla base dei possibili dazi al 50 per cento c’è infatti la richiesta da parte dell’amministrazione Trump di interrompere il processo contro l’ex presidente di estrema destra Jair Bolsonaro, grande amico ed alleato del tycoon, ospite della sua residenza in Florida subito dopo la sconfitta elettorale del 2022 (dove rimase per tre mesi)

Bolsonaro è sotto processo con l’accusa di aver progettato un colpo di stato, incoraggiato i suoi sostenitori ad assaltar i “palazzi del potere” nella capitale Brasilia all’inizio del 2023 e aver progettato (senza realizzarlo) l’omicidio di tre suoi avversari politici, ovvero Lula, il vicepresidente Geraldo Alckmin e il giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes.

Nella lettera diffusa da Trump, il presidente Usa definisce il processo nei confronti di Bolsonaro “una vergogna internazionale” e “una caccia alle streghe”, minacciando di imporre ulteriori dazi al 50% se non verrà chiuso.

La risposta del presidente brasiliano Lula non si è fatta attendere. Il leader della sinistra ha sottolineato che il suo è “un paese sovrano, con istituzioni indipendenti, e non accetterà di essere sottoposto a tutela da parte di nessuno”. Quanto al procedimento giudiziario contro Bolsonaro, questo “è di competenza esclusiva della giustizia brasiliana e non è soggetto a ingerenze o minacce che possano ledere l’indipendenza delle istituzioni nazionali”.

Quanto alla minaccia di imporre dazi al 50 per cento, per Lula “qualsiasi aumento unilaterale dei dazi sarà affrontato alla luce della legge brasiliana di reciprocità economica. Sovranità, rispetto e difesa intransigente degli interessi del popolo brasiliano sono i valori che guidano il nostro rapporto con il mondo”.

10 Luglio 2025

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