Le stoccate dell'AD Mediaset
Pier Silvio Berlusconi “pensiona” Tajani e Forza Italia: “Servono nuovi leader e volti, non escludo ingresso in politica”
Politica - di Carmine Di Niro
Lo Ius Scholae rilanciato per la seconda estate consecutiva da Antonio Tajani? “Non tra le cinque priorità degli italiani”. E sì, il leader di Forza Italia “non ci fosse bisognerebbe inventarlo”, ma allo stesso tempo “non è detto che non si possa fare meglio, bisogna guarda avanti, servono nuovi leader”.
Parola di Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset ma soprattutto secondogenito di Silvio, fondatore di Forza Italia, partito azzurro che resta di fatto una questione familiare per i Berlusconi, che restano i principali finanziatori del movimento.
Durante la presentazione dei palinsesti Mediaset l’ad di Media for Europe ha lanciato una serie notevoli di stoccate a quello che può essere chiaramente definito “il suo partito”, ma soprattutto ha aperto nuovamente ad un suo possibile ingresso in politica in prima persona.
Lo ha fatto ricordando l’esperienza del padre Silvio, con la “discesa in campo” arrivata a 58 anni. “Io ne ho 56… oggi non penso alla politica, ma guardando al futuro non escludo che a un certo punto possa dire: perché no, una sfida completamente nuova? Ma oggi non è un progetto, mi piace quello che faccio. Non c’è nessuna concretezza”. Avventura in politica che non partirebbe però da una eventuale candidatura col centrodestra a sindaco di Milano, col voto previsto nella primavera del 2027: “Io non vivo a Milano e non vivo Milano, non ci penso proprio”.
Ma di politica Pier Silvio nel suo intervento a tutto campo parla a lungo. Berlusconi chiede infatti una operazione rinnovamento a Forza Italia, facendo almeno in parte nomi e cognomi: “Maurizio Gasparri, Rita Dalla Chiesa sono bravissimi ma ci vuole altro, è un fatto di apertura, di visione del futuro”. Però a chi gli chiede di fare nomi, Berlusconi non si sbottona: “Ce li avrei, ma non li dico. Ribadisco che servono nuovi leader, ammiro la passione e il coraggio. Bisogna guardare avanti”.
Al contrario sono arrivate parole al miele per la premier Giorgia Meloni ed in generale per il governo: “Al di là di destra e sinistra, penso che oggi il nostro governo sia uno dei migliori d’Europa, per non dire oltre. Ripeto, non è questione di destra o di sinistra, ma di concretezza e consapevolezza. La nostra presidente del Consiglio si muove come è più opportuno per l’Italia. C’è la propaganda, la necessità di tenere calmi gli elettori, poi ci sono gli interessi concreti del Paese. Penso che Meloni stia facendo il massimo e questo spero che valga per il rapporto con il presidente Trump”.
Una botta non da poco per Tajani che, a margine del question time alla Camera, incassa la mezza sfiducia del “padrone” del partito. “Il fatto che la famiglia Berlusconi si interessi ai destini di Forza Italia significa che ci sostengono, sempre con grande garbo”, le parole del vicepremier e ministro degli Esteri, che sull’ipotesi di discesa in campo mostra un inaspettato entusiasmo. “Magari, dipende da lui. Sarebbe una ottima cosa”, si è limitato a dire Tajani.
Apertura anche alla proposta berlusconiani di volti nuovi in FI: “Sono per la politica di spalancare le porte del partito. C’è una classe dirigente che cresce. Io guardo sempre avanti. Se andate a vedere quanti sono i parlamentari che hanno aderito a Forza Italia a livello nazionale e quanti hanno aderito nei consigli regionali, le porte di Forza Italia sono sempre aperte. Si spalancano”.