Lo scontro

Terzo mandato per i governatori, in Senato bocciato l’emendamento della Lega: Forza Italia fa muro, rottura in maggioranza

Politica - di Carmine Di Niro

26 Giugno 2025 alle 11:28

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Terzo mandato per i governatori, in Senato bocciato l’emendamento della Lega: Forza Italia fa muro, rottura in maggioranza

La Lega resta isolata nella maggioranza sul terzo mandato per i governatori. La battaglia del Carroccio viene infatti stoppata dai partner di governo: bocciato l’emendamento presentato dai senatori di Matteo Salvini al ddl in materia di adeguamento del numero di consiglieri e assessori regionali all’esame della Commissione Affari Costituzionali a Palazzo Madama.

Il governo, che si era rimesso al parere della Commissione cercando così di non intervenire direttamente sulla questione, alla fine ha preso atto del risultato del voto: sono stati 15 i voti contrari, cinque quelli favorevoli (i tre membri della Lega più un senatore di Autonomia e di Italia Viva) e l’astensione del presidente della commissione Balboni e di Domenico Matera, entrambi di Fratelli d’Italia.

Un ‘no’ che era apparso scontato dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi da Forza Italia, il partito dell’altro vicepremier Antonio Tajani fortemente contrario al terzo mandato. “Non mi vendo per un piatto di lenticchie”, aveva detto sferzante il ministro degli Esteri e leader degli azzurri, rispondendo all’ipotesi di possibili accordi interni alla maggioranza, in particolare sullo ius scholae.

“Ci sono state due astensioni da parte di FdI e devo dire che ho apprezzato la disponibilità ad affrontare l’argomento e a trovare delle possibili soluzioni. Non ho apprezzato il muro eretto da Forza Italia. Non è una questione di politica di governo, però non ho apprezzato questo gesto”, è stato invece il commento a caldo dopo il voto in Commissione di Roberto Calderoli, ministro leghista per gli Affari Regionali, dopo la quinta bocciatura del testo.

Chi approfitta della spaccatura interna alla maggioranza per attaccare l’esecutivo è il Partito Democratico, tramite il capogruppo Dem Francesco Boccia, che parola di “ipotesi del terzo mandato definitivamente affossata” ma soprattutto di “tensioni dentro la compagine di governo che continuano”. Per il capogruppo al Senato del Pd “la maggioranza è divisa e i dispetti tra i partiti della destra continuano”, “siamo di fronte ad un Suk in cui si barattano promesse e ipotesi di riforme che dopo quasi tre anni però restano al palo: vale per l’Autonomia differenziata, vale per il Premierato, vale per la separazione delle carriere dei magistrati che stiamo discutendo in Senato ma che non è prevista nel calendario della Camera delle prossime settimane”.

A Boccia risponda in prima persona Antonio Tajani, che pure era stato durissimo nel bocciare la proposta di terzo mandato leghista: nonostante lo scontro in Commissione nella maggioranza di governo “non succede assolutamente nulla. Non è che il centrodestra si fonda sul terzo mandato, la nostra coalizione si basa su accordi politici, sulle questioni della giustizia, sulla riforma del premierato, sulla riforma dell’autonomia, quindi su questioni serie e importanti”.

26 Giugno 2025

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