Musica
Rimmel di Francesco De Gregori, quando nacque il Principe: i 50 anni del capolavoro della canzone italiana
Album che ha inspirato schiere di cantanti e che continua ad ammaliare gli appassionati. L'incipit fulminante, l'istantanea di un addio, Marco Pannella, Mussolini, Buonanotte Fiorellino. Di nuovo in tour
Cultura - di Antonio Lamorte

Ancora oggi ammaliante, affascinante, influente su schiere di più o meno giovani cantautori. Con Rimmel è nato il Principe della canzone italiana, a 50 anni il quarto album di Francesco De Gregori resta uno dei più riusciti, eleganti, copiati, evocati, lucidi ma anche misteriosi album nella storia della musica italiana. Il capolavoro che il cantautore si prepara a riportare in tour all’aperto questa estate, nei palasport tra autunno e inverno e nei piccoli club nel 2026.
Il disco fu registrato e missato presso gli studi RCA di Roma. A supporto il gruppo dei Cyan. Echi di Bob Dylan e di Elton John, uno stile però già molto maturo e personale. È un album di grande raffinatezza, destinato a cambiare molto della musica italiana. La titletrack apriva il disco, cantava della fine di una storia d’amore con una ragazza. È il racconto di un addio disincantato. “E qualcosa rimane, fra le pagine chiare e le pagine scure”, parole dall’incipit in medias res tra le più citate di sempre. Qualcosa rimane, e non sempre si sa bene cosa, quando qualsiasi cosa finisce.
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Pezzi di vetro regala uno dei personaggi più memorabili dell’intero canzoniere di De Gregori. Un “santo a piedi nudi” che “ha due anime e un sesso di ramo duro il cuore”. Il signor Hood la dedicò a Marco Pannella, il leader del Partito Radicale. “A M., con autonomia”, la scritta che compare nel retrocopertina. La musica di Pablo è stata composta con Lucio Dalla, canzone che parla di morte sul lavoro, della tragedia di un lavoratore spagnolo emigrato in Svizzera. Spesso è stato definito un omaggio al poeta Pablo Neruda o al pittore Pablo Picasso: è una canzone che racconta un’ingiustizia, la vittima della spietatezza del mondo. Buonanotte fiorellino è ancora oggi una delle canzoni più conosciute di De Gregori, ballata in forma di valzer.
Storie di ieri era già comparso in Volume VIII di Fabrizio De André, al quale collaboro anche De Gregori. È una canzone anti-fascista, contro i totalitarismi, che denuncia gli estremismi attuali con sarcasmo e immagini uniche. Piano bar venne interpretata come una parodia dell’amico, con il quale in quel periodo il rapporto si era raffreddato, Antonello Venditti. Pettegolezzo smentito dallo stesso De Gregori. Il successo fu immediato, netto. Il disco rimase in classifica per 60 settimane, fu l’album più venduto dell’anno con oltre 400mila copie.
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Il Principe però fu anche accusato di una sterzata dalla canzone d’autore a quella disimpegnata, alla canzonetta d’amore. De Gregori non è nobel, è rimmel un titolo apparso su Muzak. “Chi osasse citare il decadentismo italiano, peggio quello francese, l’ermetismo o Lorca o persino Dylan nel caso di Buonanotte fiorellino o di Piccola mela, commetterebbe un flagrante reato di lesa cultura. E nemmeno Prévert, sebbene sia il più vicino a queste melensaggini, può essere un riferimento citato senza ridere”. Sullo stesso giornale comparve un altro articolo che assumeva un’altra posizione rispetto a quell’articolo.
A Rimmel seguì Buffalo Bill, registrato in una sola settimana e con una produzione più scarna ed essenziale. Al Palalido di Milano, nel 1976, i cosiddetti autonomi processarono De Gregori durante un suo concerto. Rimmel è stato inserito alla posizione numero 20 dei dischi italiani più belli di sempre secondo Rolling Stone. De Gregori nel suo tour sarà accompagnato da Guido Guglielminetti (basso e contrabasso), Carlo Gaudiello (pianoforte), Primiano Di Biase (hammond, tastiere e fisarmonica), Paolo Giovenchi (chitarre), Alessandro Valle (chitarra, pedal steel e mandolino) e Simone Talone (batteria e percussioni). Coriste: Francesca La Colla e Cristina Greco. Il tour “RIMMEL 2025” riprenderà il 31 ottobre con una serie di concerti nei teatri italiani per poi proseguire nei palasport di Milano e Roma a dicembre dello stesso anno. A gennaio e febbraio 2026 i concerti in un’atmosfera più intima e raccolta nei club.
Il tour estivo di Rimmel:
23 agosto all’Arena della Regina di Cattolica (Rimini)
26 agosto al Dolmen Summer Fest di Bisceglie (Barletta-Andria-Trani)
28 agosto al Teatro al Castello di Roccella Jonica (Reggio Calabria)
30 agosto in Piazza dei Cavalieri a Pisa, in occasione di Summer Knights
4 settembre alle Cave Del Duca di Lecce
6 settembre allo Sferisterio di Macerata
10 settembre al Teatro Antico di Taormina
11 settembre al Teatro Antico di Taormina
15 settembre in Piazza Carlo di Borbone alla Reggia di Caserta, in occasione di Un’Estate da Belvedere
24 settembre all’Arena di Verona
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Di seguito le date del tour “RIMMEL 2025 – TEATRI PALASPORT CLUB”:
31 ottobre all’Europauditorium di Bologna
1 novembre al Teatro Verdi di Montecatini (Pistoia)
5 novembre all’Auditorium del Lingotto di Torino
8 novembre al Teatro Regio di Parma
10 novembre Teatro Carlo Felice di Genova
11 novembre al Teatro Clerici di Brescia
13 novembre al Gran Teatro Geox di Padova
14 novembre al Nuovo Teatro Giovanni da Udine di Udine
18 novembre al Teatro Augusteo di Napoli
19 novembre al Teatro Team di Bari
21 novembre al Teatro Metropolitan di Catania
24 novembre al Teatro Verdi di Firenze
PALASPORT 2025:
6 dicembre all’Unipol Forum di Assago, Milano
10 dicembre al Palazzo dello Sport di Roma
CLUB 2026:
23 gennaio al Vox Club di Nonantola (Modena)
24 gennaio all’Estragon di Bologna
27 gennaio al Mamamia di Senigallia (Ancona)
28 gennaio al The Cage di Livorno
30 gennaio al Teatro Cartiere Carrara di Firenze
31 gennaio all’Atlantico di Roma
2 febbraio al Land di Catania
4 febbraio all’Eremo Club di Molfetta (Bari)
5 febbraio alla Casa della Musica di Napoli
7 febbraio al Dis_Play di Brescia
8 febbraio al Palmariva Live Club di Portogruaro (Venezia)
10 febbraio all’Hall di Padova
13 febbraio alla Concordia di Venaria Reale (Torino)
14 febbraio al Fabrique di Milano