L'indagine sull'omicidio
Femminicidio di Afragola, Martina Carbonaro forse ancora viva quando Tucci l’ha nascosta: uccisa per un abbraccio rifiutato

Martina Carbonaro è stata abbandonata nell’ex casa del custode dello stadio di Afragola mentre era ancora in vita? È la pista che non escludono gli inquirenti della procura di Napoli Nord che indagano sul femminicidio della 14enne, uccisa dall’ex fidanzato Alessio Tucci, 18enne attualmente in carcere a Poggioreale e accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
A questa domanda potrà rispondere solamente l’autopsia disposta sulla salma della ragazzina: il medico legale stabilirà se era ancora in vita quando, dopo esser stata colpita almeno cinque volte con un masso, è stata abbandonata sotto un cumulo di detriti. E quindi se la ragazza, durante la sua agonia, potesse ancora essere salvata con un intervento dei soccorsi che Alessio Tucci avrebbe potuto chiamare.
Tucci al quale il pm di Napoli Nord, Alberto Della Valle, contesta l’aggravante della crudeltà: il giovane avrebbe colpito l’ex fidanzato, che lo aveva lasciato da un paio di settimane, “con forza micidiale” con un grosso sasso mentre lei era a terra inerme, per poi nascondere il corpo sotto un armadio e una montagna di rifiuti e detriti.
Dopo il femminicidio Tucci, che lavora saltuariamente come muratore, avrebbe poi messo in piedi una serie di tentativi di depistaggio. A partire dalla cancellazione delle chat dallo smartphone di Martina, poi nascosto e ritrovato sotto un’intercapedine. A quel telefono erano arrivate le telefonate preoccupate dei genitori della 14enne, che la sera di lunedì 26 maggio la cercavano dopo non esser tornata a casa.
Dopo esser fuggito dalla casa abbandonata Tucci avrebbe gettato la t-shirt bianca che indossava, probabilmente sporca di sangue, in un cassonetto: dopo aver chiesto alla madre di lavare i suoi pantaloni, si è sciacquato rapidamente sotto la doccia, ha mangiato qualcosa per cena ed è uscito tranquillamente con gli amici.
Il 18enne, dopo che i genitori di Martina hanno denunciato la scomparsa della figlia, parteciperà anche alle sue ricerche, rassicurando in più occasioni i familiari dell’ex fidanzata ma anche i suoi genitori. Tucci continuerà a negare ogni coinvolgimento anche dopo esser stato ascoltato per la prima volta dagli inquirenti, crollando e ammettendo la sua responsabilità solamente quando il pm gli ha mostrato il video che alle 20:32 di quella sera lo mostrava da solo assieme a Martina alle porte dello stabile abbandonato.
Questa mattina Tucci è stato ascoltato per meno di un’ora dal gip del Tribunale di Napoli Nord all’interno del carcere di Poggioreale nell’udienza di convalida del fermo. Difeso dall’avvocato Mario Mangazzo, Tucci ha risposto al giudice fornendo ulteriori particolari su quanto avvenuto la sera del 26 maggio: il gip si è riservato la decisione sulla convalida o meno del fermo e sulla misura cautelare da applicare.
Secondo quanto riferito dall’avvocato all’uscita dal carcere, Tucci “ha cercato di abbracciarla, lei ha rifiutato quell’abbraccio e a seguito di questo comportamento, mentre era di spalle, l’ha colpita“. “Poi ha sferrato un altro paio di colpi sempre con la stessa pietra – ha aggiunto il legale – e quando si è reso conto che Martina non era più in vita ha girato il corpo e l’ha coperto con degli arredi che erano nella casa abbandonata”.