Al Quotidiano Nazionale
Edith Bruck: “Terribile quello che succede a Gaza, Netanyahu uccide in nome di Dio e provoca antisemitismo”
"Usare Dio per uccidere è una cosa mostruosa. Lo hanno fatto anche i nazisti. Ricordo le fibbie sulle cinture delle SS ad Auschwitz: c’era scritto ‘Gott mit uns’, Dio è con noi"
Esteri - di Antonio Lamorte

Edith Bruck dice che bisogna “ribellarsi, contestare il governo Netanyahu giorno e notte, disobbedire anche nell’esercito”. Al Quotidiano Nazionale la scrittrice di 94 anni, testimone sopravvissuta all’Olocausto, deportata dai nazisti nei campi di concentramento di Auschwitz, Kaufering, Landsberg, Dachau, Christianstadt e Bergen-Belsen, ha accusato il governo di Tel Aviv dei massacri in corso a Gaza.
L’intervista è stata pubblicata oggi, proprio mentre si diffondeva la notizia del bombardamento sulla scuola-rifugio Fahmi Alharjaoui a Gaza City. Almeno una trentina di morti e una cinquantina i feriti, bilancio che continua ad aggravarsi. “È terribile. Quello che accade a Gaza è molto, molto doloroso per me, e credo che sia lo stesso per tutti. Benjamin Netanyahu sta provocando uno tsunami di antisemitismo, perché tutti identificano gli ebrei con il governo israeliano. Ma la maggioranza degli ebrei e degli israeliani non è assolutamente d’accordo col governo Netanyahu”.
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Si può dire che nelle ultime settimane è mutato l’atteggiamento dell’Occidente nei confronti di Israele. Anche osservatori che avevano giustificato ogni mezzo e ogni azione come risposta ai massacri del 7 ottobre 2023 di Hamas, hanno cominciato a criticare lo Stato Ebraico. Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump non ha visitato Israele nel suo viaggio in Medio Oriente e ha denunciato la situazione a Gaza, la Commissione Europea ha annunciato una revisione del trattato di associazione con Israele firmato nel 1995 e altri Stati stanno prendendo decisioni analoghe. Appena la settimana scorsa il primo ministro israeliano Netanyahu aveva detto chiaramente che avrebbe permesso l’ingresso di aiuti e cibo soltanto per non provocare ulteriormente l’opinione pubblica internazionale.
Bruck ha ricordato le proteste contro il governo Netanyahu, che “è sordo e cieco e si appoggia alla destra religiosa, che invoca la violenza in nome di Dio. Questo è terribile. Usare Dio per uccidere è una cosa mostruosa. Lo hanno fatto tutti, anche i nazisti. Ricordo le fibbie sulle cinture delle SS ad Auschwitz: c’era scritto ‘Gott mit uns’, Dio è con noi. Quando uscii dal campo mi dissi: povero Dio, in nome tuo hanno ucciso milioni di persone”. La scorsa settimana, per la prima volta, l’organizzazione Standing Together ha organizzato una manifestazione contro la guerra che non avesse gli ostaggi al centro della protesta ma proprio i massacri a Gaza. È stata repressa violentemente con arresti.
Bruck ha aggiunto che anche nell’esercito dovrebbero ribellarsi, protestare giorno e notte, che gli Stati Uniti dovrebbero smettere di inviare armi a Israele che l’Europa non si mette contro i governi di Israele per la “colpa infinita e imperdonabile” della Shoah. L’unica via d’uscita, la soluzione è la pace: “Creare uno Stato palestinese” anche se “le nuove generazioni sono cresciute con il veleno dentro”.