Attacco antisemita
Sarah Milgrim e Yaron Lischinsky, chi sono i due diplomatici israeliani uccisi a Washington
Uccisi all'esterno del Capital Jewish Museum dove erano andati per un evento. Fermato un uomo che dopo l'omicidio avrebbe urlato: "Palestina libera!". La coppia si sarebbe presto sposata
Esteri - di Redazione Web

Erano giovani, erano innamorati e si impegnavano per la pace, ma per qualcuno erano un nemico da abbattere. Yaron Lischinsky, 28 anni, e Sarah Milgrim, 26 anni, si sarebbero sposati presto: si erano conosciuti al lavoro, nell’ambasciata israeliana a Washington e lui aveva appena comprato l’anello e le avrebbe fatto la proposta in occasione di un viaggio a Gerusalemme. Israeliano Yaron, con passaporto tedesco e in servizio al dipartimento politico dell’ambasciata, americana Sarah, impiegata nel dipartimento di diplomazia pubblica della missione. Entrambi dichiaravano di voler dedicare la propria carriera ai negoziati di pace e alla comprensione tra i popoli.
Chi sono Sarah Milgrim e Yaron Lischinsky
Sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco fuori dal museo ebraico a Washington mentre uscivano da un evento dedicato proprio alla diplomazia del dialogo, da un trentenne di Chicago che gridava “Palestina libera“. L’azione di un singolo, apparentemente senza complici, che si è fatto arrestare senza cercare di fuggire nè di reagire. Ma per gli esponenti israeliani l’attentato è frutto del clima di antisemitismo fomentato anche da leader europei. Donald Trump ha condannato l’attacco riconoscendone la matrice antisemita e per il premier israeliano Benjamin Netanyahu “stiamo assistendo al terribile prezzo della selvaggia istigazione contro lo Stato di Israele“.
Il loro sogno d’amore spezzato dall’odio antisemita
Tel Aviv ha annunciato misure di sicurezza aggiuntive presso le missioni israeliane in tutto il mondo mentre le cancellerie occidentali si sono unite nel condannare l’attacco. Kaja Kallas, Alto Rappresentante dell’Ue, si è detta “scioccata“. “Non c’è e non dovrebbe esserci spazio nelle nostre società per l’odio, l’estremismo o l’antisemitismo“, ha dichiarato in un post sui social. Per Antonio Tajani “la violenza antisemita non è accettabile ed è una priorità assoluta mia, del Governo e di tutto il Paese“.
Le reazioni internazionali
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha condannato la sparatoria “con la massima fermezza” e ha affermato che “bisogna presumere un movente antisemita“. “Condanniamo questo crimine spaventoso e antisemita“, ha detti da parte sua il ministro degli Esteri britannico David Lammy. Il cancelliere austriaco Christian Stocker si è detto profondamente addolorato e ha aggiunto che “l’Austria continuerà a fare tutto il possibile per garantire la sicurezza di Israele e proteggere la comunità ebraica“. Anche il primo ministro irlandese Micheal Martin ha condannato l’attacco, affermando: “Non c’è assolutamente spazio per la violenza o l’odio“.