"Il più povero al mondo"
È morto José Pepe Mujica, l’ex presidente dell’Uruguay: combattente Tupamaro, prigioniero politico, leader della sinistra sudamericana
Aveva 89 anni, malato da tempo di cancro all'esofago. Era stato presidente dal 2010 al 2015, un solo mandato, molto apprezzato per le riforme sui diritti civili
Esteri - di Antonio Lamorte

Addio al militante tupamaro, addio al prigioniero politico, addio al Presidente della Repubblica. A 89 anni è morto José “Pepe” Mujica, ex Presidente dell’Uruguay. Personaggio iconico, a suo modo emblematico di una maniera populista e alternativa di vivere il potere e le istituzioni, di interpretare la politica, rappresentante della marea rosa della sinistra che negli anni Zero e negli anni Dieci del nuovo millennio aveva caratterizzato la politica del Sudamerica.
A dare la notizia l’attuale presidente dell’Uruguay, Yamandú Orsi. “Con profondo dolore comunichiamo la morte del nostro compagno Pepe Mujica. Presidente, militante, referente e guida. Ci mancherai molto, grazie per tutto quello che ci hai dato e per il profondo amore per il tuo popolo”. Mujica era stato presidente dal 2010 al 2015, soffriva da tempo di un cancro all’esofago che si era esteso agli altri organi. Era stato lui stesso a parlare delle sue condizioni ormai irreversibili lo scorso gennaio.
- Ecuador, Daniel Noboa si riconferma presidente: l’opposizione di sinistra di Luisa González lo accusa di brogli
- Milei e la truffa della crypto $LIBRA, perché il presidente argentino della “motosega” rischia l’impeachment
- Lula ancora in ospedale: seconda operazione al cervello in meno di 48 ore per il Presidente del Brasile
- È morto Alberto Fujimori: ex presidente autoritario del Perù, condannato per corruzione e crimini contro l’umanità
Era nato a Montevideo nel 1935, figlio di immigrati baschi e liguri. Il suo nome per intero José Alberto Mujica Cordano.Era stato tra i co-fondatori del movimento di guerriglia urbana marxista-leninista Tupamaros che si rifaceva alla Rivoluzione castrista cubana. L’organizzazione cominciò colpendo i ricchi per dare ai poveri ma sotto la dittatura di Jorge Pacheco Areco, durata dal 1967 al 1972, si trasformò in un’organizzazione di guerriglia che condusse anche rapimenti, attentati e omicidi.
Mujica partecipò a un’evasione di massa e rimase ferito sei volte in scontri armati. Quando il movimento crollò, venne catturato e detenuto per tutto il periodo della dittatura dal 1973 al 1985, torturato e messo in isolamento per anni. Dopo la liberazione fondò nel 1989 il Movimento di Partecipazione Popolare (MPP), parte del partito di centrosinistra Fronte Ampio, venne eletto in Parlamento per la prima volta nel 1995 e divenne senatore nel 2000. Fu ministro dell’Agricoltura nel primo governo di sinistra nella storia dell’Uruguay.
Fece un solo mandato di cinque anni. Era diventato famoso come il “Presidente più povero del mondo” dopo la sua decisione di donare gran parte del suo stipendio in beneficenza, in Uruguay erano state legalizzati l’aborto, il matrimonio gay, la cannabis ricreativa. Aveva rifiutato apparenze e cerimoniali della carica, aveva continuato a vivere nella sua piccola fattoria alla periferia di Montevideo.
Non ricopriva incarichi pubblici dal 2018. La diagnosi del cancro all’esofago era arrivata nel maggio del 2024. Lo scorso autunno era tornato ad apparire in pubblico per esporsi a favore del candidato della sinistra Orsi, restava infatti ancora molto influente. La moglie Lucia Topolansky aveva parlato in settimana dicendo che il presidente era in cura con cure palliative.