Papa Francesco e l’amicizia con Marco Pannella: la lettera scritta dal leader radicale al Pontefice

Due persone 'irregolari', il cui percorso li ha portati a sostenere gli ultimi. L'uno con la religione, l'altro con la politica. E il fatto che un anticlericale come il leader radicale, abbia trovato nel Pontefice argentino una spalla per le sue battaglie, non è una stranezza: basta leggere il Vangelo per comprendere quanto siano state vicine le loro idee. Tra telefonate, regali e attestati di stima, ecco la testimonianza di questo rapporto speciale

Curiosità - di Andrea Aversa

22 Aprile 2025 alle 17:30

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Fonte LaPresse
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Marco Pannella è stato il politico italiano che più di tutti ha avuto un legame speciale con Papa Francesco. In questo caso la parola legame racchiude in se quelle di amicizia, sintonia e vicinanza. Amicizia, perché l’ultimo Pontefice e il leader radicale si rispettavano e stimavano proprio come due amici. Sintonia, perché i due – protagonisti di una vita ‘irregolare’, ovvero fuori dagli schemi dei rispettivi mondi, quello religioso e quello politico – avevano una sorta di connessione spirituale. Vicinanza, perché su temi quelli della difesa dei diritti umani e dello stato di diritto, Bergoglio e Pannella la pensavano allo stesso modo.

Papa Francesco e l’amicizia con Marco Pannella

Tutto ciò può apparire molto strano, soprattutto per coloro che non conoscono bene la storia di Papa Francesco e di Pannella. In effetti, come è stato possibile che il capo della chiesa cattolica possa aver avuto un tale rapporto con chi ha fatto dell’anticlericalismo un proprio cavallo di battaglia? In realtà, se Francesco è stato il Papa che più degli altri ha messo il Vangelo, cioè il messaggio di Gesù Cristo, nella sua accezione più pura, al centro del suo mandato, Pannella è stato il politico più ‘evangelico’ e ‘francescano’ che la politica italiana (e forse mondiale) abbia mai conosciuto.

L’anticlericale e il Pontefice

Certo, ad esempio, su un tema come quello dell’aborto il Pontefice e il leader radicale la pensavano in modo differente. Ma sulla giustizia e soprattutto sui diritti civili dei detenuti, Papa Francesco e Pannella condividevano la medesima opinione. Non è un caso che Bergoglio, così come Pannella, abbia più volte invocato l’amnistia, parola e tema quasi impronunciabile nel nostro Paese e forse unica soluzione per dare una scossa al vergognoso sistema giudiziario e penitenziario italiano.

I diritti umani e lo Stato di diritto

Era il 25 aprile del 2014. Pannella stava facendo l’ennesimo sciopero della fame e della sete, proprio per accendere una luce sull’illegalità costituzionale in cui ancora oggi versa il nostro Stato. Papa Francesco telefonò al leader radicale, quel giorno in ospedale, perché ricoverato per accertamenti. Bergoglio, proprio in merito all’argomento carceri, disse al leader radicale: “Sia coraggioso, eh! Anche io l’aiuterò a lei, contro questa ingiustizia…Io ne parlerò di questo problema, ne parlerò dei carcerati…“.  Grazie a quella telefonata Pannella interruppe la sua lotta non-violenta. Da evidenziare un aspetto: il Pontefice non chiese al leader radicale di stoppare lo sciopero ma lo incitò nel continuare a combattere.

Carceri, giustizia, ergastolo e pena di morte

Precedentemente, nel luglio del 2013, Bergoglio abolì l’ergastolo e introdusse il reato di tortura per lo Stato del Vaticano. Per l’occasione Pannella disse che avrebbe voluto abbandonare la cittadinanza italiana per prendere quella vaticana. Poi, il 2 maggio 2016, giorno dell’86esimo compleanno del leader radicale, Francesco gli regalò una copia del suo libro ‘Il nome di Dio è misericordia‘ e una medaglia con la Madonna e il bambin Gesù. L’acme di questa liaison c’è stato un mese prima, ad aprile. Erano gli ultimi giorni in vita di Pannella, ormai messo all’angolo dalla malattia.

La lettera che Marco Pannella ha scritto a Papa Francesco: il Vangelo e gli ultimi

Quest’ultimo scrisse, rigorosamente a mano, una lettera al Papa. Ne riportiamo qui il testo integrale: “Caro Papa Francesco, ti scrivo dalla mia stanza all’ultimo piano – vicino al cielo – per dirti che in realtà ti stavo vicino a Lesbo quando abbracciavi la carne martoriata di quelle donne, di quei bambini, e di quegli uomini che nessuno vuole accogliere in Europa. Questo è il Vangelo che io amo e che voglio continuare a vivere accanto agli ultimi, quelli che tutti scartano. Questa passione è il vento dello ‘Spirito’ che muove il mondo.

Lo vedo dalla mia piccola finestra con le piante impazzite che si muovono a questo vento e i gabbiani che lo accompagnano. In questo tempo non posso più uscire, ma ti sto accanto in tutte le uscite che fai tu. Un pensiero fisso mi accompagna ancora oggi: ‘Spes contra Spem’. Caro Papa Francesco, sono più avanti io di te con gli anni, ma credo che anche tu ti trovi a dover vivere ‘spes contra spem’. TI VOGLIO BENE DAVVERO, TUO MARCO“. Infine, un post scriptum: “Ho preso in mano la croce che portava mons. Romero, e non riesco a staccarmene“.

22 Aprile 2025

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