Tutti assolti

Fa flop il processo alla rivista con scritti di Cospito: tutti assolti

L’accusa chiedeva sette anni di carcere per la sola pubblicazione. Tutti assolti dal Tribunale di Massa dall’accusa di apologia di reato istigazione a delinquere finalizzata al terrorismo

Giustizia - di Frank Cimini

10 Aprile 2025 alle 18:00

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Fa flop il processo alla rivista con scritti di Cospito: tutti assolti

Tutti assolti dal Tribunale di Massa dall’accusa di apologia di reato istigazione a delinquere finalizzata al terrorismo per una rivista quindicinale chiusa da tempo per mancanza di soldi, Bezmotivny, tanto “clandestina” da campeggiare in bacheca sulla pubblica piazza.

Il processo ideato e organizzato dalla procura antiterrorismo di Genova ha prodotto solo la condanna di Luigi Palli a 8 mesi di reclusione per offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica. Il pm Federico Manotti aveva chiesto 7 anni per Gino Vatteroni, 5 anni e 6 mesi per Paolo Arosio e Gaia Taino oltre ai 6 anni per Palli. Tutto per una sessantina di numeri di un giornale che non c’è più. Gli anarchici pubblicavano sulla rivista gli scritti di Alfredo Cospito, il pericolo pubblico numero uno per la democratura oltre a ospitare le rivendicazioni di attenta incendiari di matrice anarchica condividendo le posizioni della cellula Fai/Fri. In origine la procura aveva contestato l’associazione sovversiva con finalità di terrorismo ma il Riesame aveva detto no.

Al momento del blitz con arresti domiciliari e obblighi di dimora era stata sequestrata la tipografia Avenza Grafica a Massa. È la conferma di quel che la difesa ha sostenuto fin dall’inizio, si trattava di libera espressione del pensiero e non di delitti con finalità di terrorismo – dice l’avvocato Fabio Sommovigo sulla scorta di una ipotesi accusatoria contraria ai principi costituzionali gli imputati hanno patito mesi di ingiusta privazione della libertà personale”. “Forse occorrerebbe ripensare integralmente eliminandoli tutti i delitti di opinione” aggiunge il legale ricordando che i giudici hanno rigettato la richiesta risarcitoria dell’Avvocatura dello Stato che pretendeva 500 mila euro. Non sono state riconosciute alla parte civile neanche le spese legali. “La montagna ha partorito un topolino, una condanna a 8 mesi, dopo oltre quattro anni di indagini e dibattimento” aggiunge l’avvocato George Botti. Agli anarchici si rimprovera di essere quello che sono da parte di un apparato repressivo che cerca di “fermarli”.

Una richiesta di sette anni di carcere per la sola pubblicazione di una rivista risulta essere la condanna più alta mai richiesta per un fatto del genere. La presenza degli scritti di Alfredo Cospito evidentemente aveva dato molto fastidio e i pm a caccia di “terroristi del terzo millennio” hanno tentato di fare un po’ di clamore mediatico. Che però nel caso specifico non è bastato a ottenere le condanne. Ma sicuramente con il deposito delle motivazioni tra 90 giorni faranno ricorso in Appello. Da veri irriducibili.

10 Aprile 2025

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