La decisione

“Gino” Abazaj non verrà estradato in Ungheria, la Francia nega la consegna dell’attivista antifascista nel mirino come Salis

Cronaca - di Redazione

9 Aprile 2025 alle 17:48

Condividi l'articolo

“Gino” Abazaj non verrà estradato in Ungheria, la Francia nega la consegna dell’attivista antifascista nel mirino come Salis

La Francia non concede il via libera all’estradizione in Ungheria di Rexhino “Gino” Abazaj, l’attivista antifascista italo-albanese accusato di aver aggredito due neonazisti nel febbraio del 2023 a Budapest, e detenuto in Francia su mandato d’arresto del Paese dell’Est Europa.

Lo ha stabilito la sezione della Corte d’Appello di Parigi che si occupa di estradizioni. Contro Abazaj erano state rivolte le stesse accuse che pendono ancora oggi contro Ilaria Salis, l’attivista milanese che ha trascorso oltre un anno in carcere in Ungheria, in condizioni di detenzione disumane, per poi venire eletta al Parlamento europeo come candidata indipendente di Alleanza Verdi-Sinistra nel 2024.

Il 32enne “Gino” Abazaj, come Salis e un’altra decina di attivisti antifascisti, si trovava nella settimana dell’11 febbraio 2023 a Budapest per partecipare ad alcune contromanifestazioni in occasione del “Giorno dell’onore”, commemorazione che riunisce ogni anno migliaia di militanti di estrema destra nella capitale ungherese in cui si ricordano i soldati ungheresi e tedeschi, con i primi alleati delle truppe naziste, uccisi durante l’assedio di Budapest nella Seconda guerra mondiale da parte dell’Armata Rossa sovietica.

Nel negare l’estradizione la Corte d’Appello di Parigi ha citato come motivazione i “rischi di violazioni dei diritti” stabiliti dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), riconoscendo che l’Ungheria non rispetterebbe il diritto di Abazaj a un giusto processo. Contestualmente inoltre i giudici hanno revocato le misure cautelari nei confronti dell’attivista italo-albanese: già a fine marzo era stato rilasciato ma, in attesa di una decisione sull’estradizione, era rimasto sotto controllo giudiziario.

Abazaj, che ha sempre negato le accuse, ovvero di aver aggredito alcuni partecipanti del “Giorno dell’onore”, è cresciuto in Italia: nel nostro Paese era arrivato all’età di tre anni e qui ancora oggi vive la sua famiglia.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Ilaria Salis (@ila_salis)

La prima reazione alla decisione di Parigi è stata quella di Ilaria Salis. Su X l’eurodeputata ha ovviamente accolto con felicità la scelta dei giudici francesi di non estradare a Budapest il compagno di lotta: “Anche i giudici francesi riconoscono che il regime di Orban non garantisce le condizioni per un giusto processo. Una vittoria per Gino, una vittoria per tutti gli antifascisti”.

di: Redazione - 9 Aprile 2025

Condividi l'articolo