Auditorium Novecento
Joseph Arthur per la prima volta live a Napoli: il cantautore alt folk americano scoperto da Lou Reed e Peter Gabriel
Dalla carriera solista alla fondazione di band come The Lonely Astronauts, Fistful of Mercy e RNDM, artista poliedrico e dalla creatività inesauribile. La sua "In the sun" è stata interpretata anche da Chris Martin e Michael Stipe
Spettacoli - di Redazione Web

Joseph Arthur, cantautore e visual artist americano, nel corso del 2025 pubblicherà un nuovo album e in solo si prepara a presentare le sue nuove canzoni dal vivo con un tour Europeo. Domenica 16 marzo il tour toccherà anche Napoli per l’unica data del Centro Sud Italia presso l’Auditorium900. (Inizio concerto ore 21, ingresso euro 20 comprensivo di prevendita mentre al botteghino euro 18 se i biglietti sono disponibili). Il concerto è organizzato da Ass. Axoloty e Hungry Promotion in collaborazione con Freak Out magazine e Main Out.
Artista poliedrico e dalla creatività inesauribile, la sua musica sfugge a qualsiasi classificazione di genere, mescolando influenze che spaziano dal folk al rock, fino a sfumature più intime e sperimentali. Scoperto nel 1996 da due giganti della musica come Lou Reed e Peter Gabriel (che lo mise sotto contratto per la sua Real World Records), Arthur si è affermato come una delle voci più originali della scena musicale contemporanea. Con una discografia di oltre quindici album, ha esplorato mondi sonori sempre nuovi, dimostrando una capacità unica di reinventarsi senza perdere la propria autenticità.
Oltre alla carriera solista, ha fondato band di successo come The Lonely Astronauts, Fistful of Mercy (insieme a Ben Harper) e RNDM (con Jeff Ament dei Pearl Jam), arricchendo ulteriormente il panorama musicale con progetti collaborativi di grande spessore. Attualmente è il cantante del supergruppo Silverlites formato da Peter Buck dei R.E.M., Rich Robinson dei Black Crowes e Barrett Martin degli Screaming Trees/Mad Seson/Tuatara che per conto della Sunyata Records ha pubblicato un album co-prodotto da Jack Endino (Nirvana/Soundgardn/Tad).

Le sue performance live sono una vera esperienza sensoriale: sul palco, Joseph Arthur si presenta come un angelo caduto dal cielo o una figura maledetta, capace di creare mondi sonori ipnotici utilizzando solo chitarra, pedali e microfoni. Le sue canzoni, essenziali e prive di artifici, catturano l’anima del pubblico grazie a una voce intensa e a melodie che restano impresse. Tra le sue principali influenze artistiche spiccano icone come Leonard Cohen, Bob Dylan e Jeff Buckley, che hanno segnato profondamente il suo stile.