Il sindacato delle toghe
ANM, Cesare Parodi è il nuovo presidente: “Presto incontro con Meloni, confermato sciopero contro riforma magistrati”
Procuratore aggiunto a Torino, 63 anni, del gruppo Magistratura Indipendente. "Momento delicato, non possiamo commettere errori". La premier: "Riprendere un sano confronto"
Giustizia - di Redazione Web

Ai tempi del durissimo scontro frontale tra magistratura e governo, alla guida dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) arriva Cesare Parodi, eletto nuovo presidente del sindacato delle toghe alla fine di una lunga giornata di dibattiti e riunioni delle correnti. “Chiederò in tempi brevi un incontro con il governo”, ha dichiarato Parodi. “Non possiamo rinunciare a nessuna strada per la difesa della magistratura, è un momento delicato e non possiamo commettere errori”.
Il Comitato direttivo centrale ha eletto i nuovi vertici dell’ANM e ha dato il via libera a una giunta unitaria, cui mancava all’appello soltanto Articolo 101. Il Comitato ha inoltre eletto come segretario generale Ruocco Maruotti (Area) e come vicepresidente del sindacato delle toghe Marcello De Chiara (Unicost). Il vicesegretario dell’associazione sarà Stefano Celli (Md) mentre Giuseppe Tango(Mi) sarà coordinatore dell’ufficio sindacale. A Monica Mastrandrea (Unicost) la direzione della rivista La Magistratura. Faranno parte della giunta anche Chiara Salvatori (MI), Paola Cervo (Area), Marco Rossetti (Md) e Dora Bonifacio (Unicost).
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63 anni a maggio, Parodi è procuratore aggiunto a Torino ed appartiene al gruppo di Magistratura Indipendente, la corrente moderata e filogovernativa, che all’elezioni per il direttivo ha ottenuto la maggioranza dei voti: 2.065 su 6.857 preferenze espresse. Quei numeri avevano consentito di ottenere 11 seggi contro i nove di Area (con 1.803 voti), degli 8 di Unicost (con 1.560), dei sei di Magistratura democratica (con 1.081 preferenze) e dei due rappresentanti di Articolo 101 (con 304).
Parodi aveva dichiarato nel corso del dibattito come la sua corrente “non avrebbe fatto un passo indietro su nulla” e che si condivideva “assolutamente ogni punto di questa battaglia. Noi siamo comunque un potere dello Stato, siamo cittadini che stanno portando avanti una battaglia per difendere la Costituzione su cui abbiamo giurato. Io credo che sia legittima almeno la nostra richiesta in tempi brevi”. E sulla riforma della Giustizia è confermato lo sciopero indetto per il 27 febbraio.
“Lo sciopero è stato deliberato, oggi non è stato revocato. Tutto ciò che accadrà nei prossimi giorni sarà condiviso con la Giunta”, ha dichiarato. “Sappiamo che le leggi le fa il Parlamento, le decide il Governo, ma come tutti gli altri cittadini possiamo dire la nostra e far valete le nostre ragioni”. Non ha tardato la nota con gli auguri della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Accolgo con favore la richiesta di un incontro col Governo che il Presidente Parodi ha già avanzato e auspico che, da subito, si possa riprendere un sano confronto sui principali temi che riguardano l’amministrazione della Giustizia nella nostra Nazione, nel rispetto dell’autonomia della politica e della magistratura”.